10 RICHIESTE AI CANDIDATI al CONSIGLIO REGIONALE della LIGURIA
10 RICHIESTE AI CANDIDATI al CONSIGLIO REGIONALE
Settembre 2024
L’Associazione Papà Separati Liguria APS ha raccolto in questo documento, destinato ai candidati delle prossime elezioni regionali, una serie di richieste urgenti provenienti dai soci e dai cittadini del territorio ligure, volte a migliorare la condizione dei figli e dei loro genitori coinvolti nelle separazioni coniugali.
Siamo consapevoli che alcune problematiche abbiano implicazioni a livello nazionale, tuttavia ci aspettiamo dai candidati delle risposte chiare e un’assunzione di posizioni ufficiali che valuteremo ora e verificheremo al termine delle elezioni.
L’Associazione richiede ai candidati risposte concrete, in quanto si parla di genitori, figli, bambini, adolescenti e nonni che, troppo spesso, subiscono decisioni drammatiche e ingiuste senza possibilità di appello. Il nostro desiderio è vedere figli felici, liberi di vivere la loro infanzia con entrambi i genitori, e non adulti del domani traumatizzati e strumentalizzati da tecnici o da genitori senza scrupoli.
La Costituzione Italiana afferma che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso…” (art. 3), e che “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi…” (art. 29). Inoltre, sancisce che “È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio…” (art. 30), chiarendo che non esistono genitori di serie A e di serie B, indipendentemente dal genere.
La Legge 8 febbraio 2006, n. 54 – Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso – è la normativa che dovrebbe regolamentare le separazioni coniugali in Italia. Tuttavia, questa legge viene spesso disapplicata nei tribunali italiani. L’affido condiviso, pur esistendo nominalmente, viene frequentemente aggirato con l’uso di espedienti non previsti dalla legge (come il concetto di genitore collocatario e il diritto di visita), permettendo il ritorno dell’affido esclusivo, una pratica che la legge 54/2006 mirava a superare.
Il problema è che molti operatori del settore (magistrati, assistenti sociali, psicologi), restano ancorati a una visione antiquata in cui alle donne era attribuita la cura della casa e dei figli, mentre agli uomini spettava esclusivamente il compito di provvedere economicamente. Una divisione di ruoli ormai superata, dato che oggi uomini e donne partecipano equamente alle responsabilità familiari. Questo approccio non solo crea fratture profonde nei rapporti con i figli, che si trovano spesso a percepire un genitore di serie A e uno di serie B, ma comporta anche conseguenze economiche e sociali rilevanti.
Da un lato, le spese si moltiplicano a causa della necessità di mantenere due abitazioni, mentre il genitore non collocatario è gravato da obblighi di mantenimento e spese legali. Dall’altro lato, vi è un impoverimento affettivo e sociale, con un impatto significativo sui figli, che perdono tempo prezioso con il genitore non collocatario e con tutto il suo ramo familiare.
Per risolvere queste problematiche, è necessario adottare una visione nuova e attuare soluzioni concrete, tra cui:
- L’applicazione di servizi di mediazione adeguatamente formati per ridurre il contenzioso legale e, soprattutto, l’impatto sui minori, spesso costretti a schierarsi in guerre penose.
- Il sostegno economico per evitare che il peso finanziario ricada solo sul genitore non collocatario, spesso gravato da mutui, spese legali e la necessità di trovare una nuova abitazione.
Inoltre, sottolineiamo l’importanza di istituire una regione pilota in cui testare un protocollo applicabile a livello nazionale. Ciò non solo garantirebbe visibilità ai promotori del progetto, ma rappresenterebbe anche un’opportunità per promuovere un modello innovativo di gestione territoriale.
- Impatto a lungo termine: Una regione pilota può diventare un modello di riferimento nazionale e internazionale, conferendo prestigio ai candidati che sostengono l’iniziativa.
- Collaborazione con le istituzioni: Esiste la possibilità di collaborare con enti locali, università e altri attori istituzionali per supportare l’implementazione del protocollo, garantendo credibilità all’iniziativa.
- Innovazione e sostenibilità: L’iniziativa può includere elementi di innovazione tecnologica e sostenibilità, attrarre candidati interessati a modernizzare il sistema.
- Valore economico della bi-genitorialità: La mancata applicazione della bi-genitorialità ha un costo elevato, sia per la comunità che per i singoli individui. Risolvere questa problematica porterebbe a un risparmio economico e a un miglioramento del benessere sociale. Studi hanno dimostrato che l’impossibilità di gestire correttamente la bi-genitorialità può portare a conseguenze tragiche, come suicidi.
Concludiamo chiedendo:
- L’istituzione del Registro della Bi-genitorialità a livello regionale per garantire una comunicazione trasparente e paritaria tra i genitori, eliminando l’accentramento di diritti e doveri su un solo genitore.
- L’istituzione di un Garante della Bi-genitorialità con competenze autonome e deliberanti su tutte le questioni che coinvolgono la pubblica amministrazione.
- Il finanziamento della Legge regionale n. 34 del 2008 sul sostegno ai genitori separati, finora mai applicata né finanziata.
- La revisione delle normative regionali sull’assegnazione del patrimonio residenziale per considerare le emergenze legate alle separazioni.
- L’impegno per il collocamento dei minori fuori famiglia solo in caso di gravi e accertate situazioni di pericolo.
- L’applicazione della Legge 328 del 2000 a livello regionale, che prevede la Carta dei Servizi Sociali, con criteri chiari per l’accesso ai servizi.
- Un ripensamento del ruolo dei servizi sociali nel contesto delle separazioni, con regole chiare e trasparenza nella valutazione delle situazioni che coinvolgono minori.
- La realizzazione di una sperimentazione regionale di sportelli di mediazione gestiti da professionisti formati per risolvere i conflitti familiari in maniera efficace e rispettosa.
- L’impegno a promuovere un cambio culturale che valorizzi la bi-genitorialità come diritto dei minori e dovere degli adulti.
- L’istituzione di un Osservatorio regionale per monitorare le separazioni e promuovere la piena bi-genitorialità, coinvolgendo le associazioni di genitori separati riconosciute.
Ringraziamo anticipatamente per la collaborazione e restiamo in attesa di una vostra risposta a segreteria@papaseparatiliguria.it
Il Presidente Mauro Lami
Associazione Papà Separati Liguria APS