Alienazione genitoriale e Sindrome di Medea negli scritti di Einstein
Sebbene Einstein sia più noto per le sue scoperte nel campo della fisica, nelle sue carte è stata ritrovata una descrizione del·fenomeno·dell’alienazione genitoriale e della Sindrome di Medea, di cui Albert Einstein ed i figli furono vittima.Albert Einstein e ·Mileva Maric si sposarono·nel 1903. ·Ebbero due figli: Hans Albert nato nel 1905 e·Eduard nato nel 1910.· Quando nel 1914 Einstein ottenne una cattedra a Berlino la moglie rimase a Zurigo con i figli. ·Einstein si ammalò gravemente e nel 1919 chiese il divorzio.Al momento del matrimonio Einstein non sapeva che Mileva proveniva da una·famiglia con problemi mentali ereditari. ·In seguito alla separazione Mileva alienò i figli contro il padre, come risulta dalle lettere pubblicate sul Time:
«Il mio bravo bambino è stato alienato contro di me già da alcuni anni ad opera di mia moglie, che ha un carattere vendicativo, ma è anche così furba che riesce sempre a manipolare le persone che non la conoscno. Se solo sapessi cosa ho dovuto sopportare, avresti un’opinione negativa di me per non aver trovato la forza di separarmi prima. ·Le lettere che ricevo dal piccolo Hans sono state ispirate, se non dettate, da lei. ·Quando gli scrivo non ottengo risposta».(Albert Einstein, lettera a Heinrich Zangger, 1915)
«Caro amico, ho appena ricevuto una lettera dal mio Albert, e ci sono rimasto molto male. ·È meglio che non intraprenda un lungo viaggio per evitare altre delusioni. ·L’anima del ragazzo viene sistematicamente avvelenata per assicurarsi che non si fidi di me».(Albert Einstein, lettera a·Heinrich Zangger, 1915)
Dalle·testimonianze degli amici emerge che nel 1915 Hans Albert voleva stare con il papà, ma nelle lettere che gli scriveva era controllato dalla madre, come anche scrisse esplicitamente. ·In quell’anno·Einstein completò la teoria della relatività generale. · ·Gruppi femministi hanno tentato di sostenere falsamente che la Maric avesse contribuito. ·In realtà Einstein le cedette i proventi del futuro premio Nobel come mantenimento nella speranza di·evitare che distruggesse la relazione con i figli. · Molti anni dopo Einstein ricorda:
«Non si rassegnò mai alla separazione ed al divorzio e in lei si ingenerò uno stato d’animo che ricordava la figura classica di Medea. ·Ciò offuscava i miei rapporti con i ragazzi, ai quali ero molto affezionato. ·Questo aspetto tragico della mia vita perdurò immutato fino alla vecchiaia».Albert Einstein, lettera a Carl Seelig, 5 maggio 1952 (Einstein Archives 39-020)
Il maggiore dei figli,·Hans Albert (11 anni all’epoca della separazione),·riuscì a sfuggire all’alienazione genitoriale. ·· Da adulto, nel 1938 segue il padre in America, diventando professore ed ingegnere a Berkeley. Era al capezzale del padre il giorno della sua morte.
Il minore dei due figli, Eduard (5 anni all’epoca della separazione), cadde nell’alienazione genitoriale, disse al padre che lo odiava e non lo vide più. ·All’età di 20 anni venne colpito da schizofrenia vivendo internato sotto le “cure” della madre. · Morì a 55 anni nella clinica psichiatrica·Burghölzli.
L’abuso subito dai figli di Einstein e da lui lucidamente descritto è stato in seguito sistematicamente studiato da psicologi e psichiatri, fra i quali il più noto è Richard Gardner. ·Il professore è oggetto di diffamazione da parte di quegli·avvocati che difendono o addirittura aiutano i genitori che compiono questo abuso sull’infanzia. ·Vedremo se questi soggetti·passeranno ora a cercare di diffamare anche Einstein.