PERSEGUITATO DA MOGLIE E TRIBUNALI, ANGELO RISCHIA LA VITA. – (cronologia)
Angelo è in sciopero della fame, pochissimo tempo coi figli, gli restano 150 euro/mese. Ha già perso 13Kg ed è deciso ad applicare il “Cealachan” (lasciarsi morire di fame, come fece tempo fa un papà separato di Hannover). La sua casa era divisibile in 2 unità, ma il giudice l’ha data tutta alla ex.moglie. Questa, porzione della lettera giuntaci in redazione:
Oggetto: Sciopero della Fame contro questo vergognoso modo di fare giustizia nei confronti dei papà separati. ADESSO BASTA!!
Il mio sciopero è diventato integrale: solo acqua. Con la sua vergognosa e assurda sentenza del 5 febbraio il giudice Algostino mi ha letteralmente condannato a morte. Secondo lui, in tale situazione, non solo mia moglie (dentista, circa 10.000 euro al mese) non deve darmi nessun contributo, ma addirittura io dovrei dare alla dentista 250 euro al mese. Io dovrei vivere con 150 euro al mese!! Con quella ingente somma dovrei pagarmi l’affitto di una nuova abitazione mangiare e dar da mangiare alle mie figlie quando vengono da me, mettere la benzina nell’auto, pagare le bollette. Oltre a ciò davvero complimenti per aver ancora una volta premiato l’ingiustizia, l’arroganza e la violenza: è stata mia moglie (polacca) a fuggire da casa il 26 luglio SENZA NESSUN PREAVVISO, senza alcuna lettera dell’avvocato, RAPENDO LE MIE FIGLIE che non ho potuto né vedere né sapere dove fossero per 10 giorni. Ebbene tale atteggiamento è stato premiato da Algostino che ha assegnato la casa alla madre e sbattuto fuori di casa il padre assolutamente innocente di tutto questo disastro. Inoltre, con tanti saluti alla Legge sull’Affido Condiviso, il giudice ha deciso che io possa vedere le mie figlie soltanto a weekend alternati e un pomeriggio e mezzo per settimana!! Il 18 febbraio il mio avvocato ha presentato ricorso contro quella sentenza chiedendo anche, vista la gravità della situazione, la sospensiva dell’esecutorietà di tale provvedimento. Tale sospensiva verrà valutata il giorno 11 giugno. Difficilmente l’11 giugno sarò ancora vivo. Saluti. Grasso Angelo grasso-angelo@libero.it / 380-3241773