Mentì sostenendo che le figliolette erano state sedotte dal marito e dalla suocera.
L’addebito era uno dei peggiori: un padre accusato di aver avuto rapporti sessuali con le due figlie. Una denuncia che la signora Elisa, l’ex moglie, presentò in costanza di separazione. Non si limitò a questo perchè dopo che le figlie vennero sottoposte a una serie di controlli da parte di psicologi ed emerse che in realtà nessuno e tanto meno il padre aveva abusato di loro, non soddisfatta, in sede di udienza di separazione davanti al giudice del tribunale ….
…. civile, depositò materiale pornografico attribuendone la paternità all’ex coniuge e aggiunse che ai giochi erotici partecipava anche la madre di lui, ovvero la nonna delle bambine.
Fu quest’ultima a denunciare l’ex nuora che, con quella bugia tremenda avrebbe voluto tagliare ogni tipo di legame tra le figlie e la famiglia del padre.Calunnia l’ipotesi di reato per la signora Elisa,·ma la procura, non ritenendo che quella denuncia avesse in qualche modo danneggiato l’ex marito·(in realtà lui per sette mesi non potè vedere le figlie, medesima sorte toccata poi alla madre), dispose di non proseguire l’azione penale e la vicenda era destinata a finire in archivio. Il difensore delle parti offese, l’avvocato Davide Adami si oppose e fu il giudice Laura Donati a disporre l’imputazione coatta per la donna difesa da Gianluca Vassanelli.
Queste le premesse, ieri l’udienza preliminare davanti al gup Isabella Cesari: l’imputata ha chiesto di essere giudicata con rito abbreviato e al termine del processo è stata condannata a tre anni di reclusione. Quell’accusa falsa e gravissima aveva danneggiato e minato la serenità della famiglia dell’ex marito e il gup ha riconosciuto la legittimità di un risarcimento. Tre anni di reclusione ai quali si aggiunge il pagamento di 20 mila euro a lui e di 10 mila euro alla ex suocera.
F.M.
Fonte: larena.it