Lei porta il figlio negli USA e lui scrive a Napolitano
Ci abbiamo pensato qualche momento prima di pubblicare la notizia, che parrebbe cosa da cronaca gossippara, un padre che fa outing e rivela la sua dipendenza dalla droga è persona che perde il diritto di fare il padre? Una madre che ha sempre dato di se una visione di bella e dannata, offre una visione di maternità “inattaccabile”?.
Anche davanti ad un caso di bigenitorialità contesa come questo, ci sentiamo vicini a queste due persone che almeno dalla loro hanno tutte le risorse economiche, e necessitano solo di quelle mentali per trovare un accordo. Noi, abituati a vedere situazioni di disagio diffuso fra gente comune che ci marcia sulla posibilità di sottrarre all’altro denaro e casa in una guerra fra poveri, ci soffermiamo un attimo anche su una storia che ricorda una soap opera: “anche i ricchi piangono”, una storia questa, dove diventa intimemente difficile prendere una posizione perchè è sotto gli occhi di tutti la visione di questo padre, artista eccellente e di enorme bravura ma sedicente in passato drogato, e di una donna attrice dissennata con ruoli che le hanno sempre offerto una seconda pelle molto aderente rispetto a quella della sua dotazione caratteriale…. che con l’ideale figura di mamma, proprio non ci azzecca.
Ci rimane solo di pensare al figlio della coppia e sperare che i due raggiungano percorsi di condivisione e diciamo “raggiungano” perche è più che mai la condivisione della responsabilità genitoriale una meta prima di tutto interiore, da raggingere con la consapevolezza che si guarda ai figli e solo in secondo tempo e solo marginalmente agli interessi dei genitori. Anche in questo caso la coppia non è esente dal “trattamento” all’italiana” che ci riserva la nostra giustizia, distratta lenta affogata… vediamo Napolitano se risponderà… e che dirà e alla fine che piega prenderà questa vicenda.
PS: la mail di napolitano credo sia alla portata di tutti!
Ricordando un vecchio adagio che recita: ” I figli li fanno proprio tutti”, vi riportiamo la cronaca…
26 DIC 2010
(AGI) – Roma, 26 dic. – Approda addirittura al Palazzo del Quirinale la ‘querelle’ familiare-legale che vede fronteggiarsi il cantante Marco Castoldi in arte Morgan e l’attrice Asia Argento, genitori della piccola Anna Lou e da tempo impegnati in un duro braccio di ferro in aula giudiziaria per l’affidamento condiviso – come vorrebbe lui – o esclusivo, come vorrebbe lei, della piccola. Il cantante si e’ infatti rivolto, tramite il proprio legale Giampaolo Cicconi, al presidente Giorgio Napolitano dopo aver appreso che Asia ha portato con se’ la figlia negli Stati Uniti. Il Capo dello Stato viene chiamato in causa nella veste – spiega il legale di Morgan – di “supremo organo garante della Costituzione e della morale”.
Tutto ruota attorno alla festivita’ del Natale. Morgan – come aveva del resto annunciato qualche giorno prima durante la partecipazione a un talk show televisivo – avrebbe voluto fare dei regali alla figlia Anna Lou, 9 anni, ma quando c’e’ stato un contatto telefonico con l’altra parte ha appreso che la bimba era in vacanza all’estero con la mamma. Il cantante si e’ chiesto come sia stato possibile, ovvero – spiega l’avvocato Cicconi – “non risulta che ci sia stata la richiesta al giudice tutelare per avere il rilascio del passaporto per la piccola, nel senso che noi non abbiamo avuto alcuna notifica in merito.
E’ vero – dice ancora il legale – che la nuova legge che applica l’orientamento comunitario prevede il rilascio del passaporto individuale anche per minori ma serve sempre l’assenso del genitore che ha la potesta’, e Morgan la potesta’ genitoriale ce l’ha ancora”. Proprio su tale questione ruota l’intera vicenda. Asia Argento ha infatti chiesto a suo tempo la revoca della potesta’ paterna; Morgan ha opposto al giudice il rigetto di questa richiesta, chiedendo in sostanza il ripristino dell’affidamento condiviso, affidamento che al momento – dopo il provvedimento adottato due anni fa da un giudice, poi ricusato dalla difesa del cantante – e’ esclusivo della mamma. “Ma l’affidamento esclusivo – dice l’avvocato di Morgan – non inibisce l’altro genitore dal dare l’assenso o meno a portare oltre confine la figlia”. Ora si attende di capire quale percorso seguira’ la richiesta avanzata al Capo dello Stato. Secondo il legale di Morgan si e’ davanti a un atto d’ufficio e il Quirinale dovrebbe inoltrare la pratica agli uffici giudiziari competenti. Vicenda che dunque s’ingarbuglia di nuovo tra Morgan e Asia Argento, quando invece sembrava – appena un mese fa – che fosse in vista un accordo tra le parti che in particolare avrebbe permesso all’atrice di lavorare con piu’ tranquillita’ all’estero. Asia lamentava di aver dovuto rinunciare a diverse proposte di lavoro perche’ nell’impossiblita’ – mancando l’assenso di Morgan – di portare con se’ la bambina. “Ora ci chiediamo come abbia potuto farlo, in base a quale autorizzazione del giudice”, conclude il legale del cantante, aggiungendo “non vedo perche’ a lui andrebbe tolta la patria potesta’ quando invece c’e’ gente che compie abusi sui propri figli o si macchia di gravi reati e di questo provvedimento non si parla affatto…”. (AGI) .