La risposta al TdM e agli Assistenti Sociali
L’Associazione Papa Separati Liguria ente di promozione sociale, apolitica e apartitica, a tutela degli interessi di tutta la cittadinanza ligure, desidera esprimere, ufficialmente, solidarietà e appoggio al mondo politico, a tutta la giunta regionale ed in particolare all’assessore Fassio e alconsigliere Mascia che hanno condannato fermamente i terribili fatti di Bibbiano e si sono espressi a favore della trasparenza e della correttezza dei rapporti tra cittadino ed istituzioni nelle circostanze in cui sono coinvolti i minorenni.
Come sappiamo la Magistratura ha appurato in Emilia Romagna comportamenti illeciti, scoperchiando un sistema iniquo che affrontava le difficoltà familiari reali o presunte in maniera equivoca, disumana e disonesta.
I protagonisti di tali misfatti sono stati ingaggiati dai comuni liguri dal 2012 ad oggi per formare ed istruire i propri dipendenti comunali.
Sorge spontaneo quindi l’interesse da parte di noi cittadini di chiedere un maggiore controllo sull’operato del servizio sociale negli ultimi anni.
Nel decennio in cui siamo attivi, al servizio dei cittadini, abbiamo raccolto centinaia di denunce e testimonianze che confermano e sottolineano il grave problema evidenziato dalle statistiche : la Liguria ha un numero enorme di affidi di minorenni a case famiglia, percentualmente doppio rispetto alla media nazionale, senza contare gli allontanamenti “facili” da uno dei due genitori con conseguenti casi gravissimi di alienazione parentale.
Ovviamente queste scelte poco oculate costano a noi cittadini milioni e milioni di euro ogni anno.
La posizione polemica dell’ordine rappresentata dal dott. Cabona e l’attacco alla classe politica dimostra ancora di più quanto questa categoria si senta intoccabile e non passibile di un semplice controllo.
Verifica che valorizzerebbe invece coloro che lavorano con umiltà e umanità senza arroganza e pregiudizio.
Da molti anni l’associazione Papà Separati Liguria chiede una riforma profonda dei servizi sociali che preveda un rapporto col cittadino più rispettoso e conforme alle regole, ad esempio la mancanza della Carta dei Servizi, obbligatoria per legge, che non esiste nel comune di Genova e nella maggioranza dei comuni della Liguria .