Cassazione n. 1342/11 – Smentìsce la Sacra Rota
(IAMM) ROMA – I giudici italiani non possono convalidare automaticamente l’annullamento ecclesiale dei matrimoni concordatari nei quali la convivenza tra i coniugi si è prolungata per molti anni o, comunque, per un periodo di tempo considerevole. Lo ha stabilito la prima sezione civile, con la sentenza n-1342 della Corte di Cassazione.
Secondo la Cassazione, in relazione “alle situazioni invalidanti l’atto del matrimonio”, ha chiarito che “la successiva prolungata convivenza è considerata espressiva di una volontà di accettazione del rapporto che ne è seguito e questa volontà è incompatibile il successivo esercizio della facoltà di rimetterlo in discussione, altrimenti riconosciuta dalla legge”.
Per sciogliere un’unione coniugale che dura da molti anni c’è l’istituto della separazione civile, e non la scorciatoia della nullità, magari usata per sottrarsi dal dovere di pagare l’assegno di mantenimento all’ex coniuge. Aggiunge la Cassazione che questo· “è contrario ai principi di ordine pubblico rimettere in discussione un legame che dura da tempo considerevole adducendo riserve mentali, o vizi del consenso”. Negli ultimi cinque anni in Italia c’è stato un vertiginoso aumento delle procedure di annullamento dei matrimoni da parte della Sacra Rota, ed i giudici italiani hanno riconosciuto la maggior parte delle sentenze di annullamento dei matrimoni rese in sede ecclesiastica. Questa decisione dovrebbe quindi evitare che il ricorso alla giustizia ecclesiastica diventi una scappatoia per ottenere, in tempi rapidissimi, lo stato civile libero.