Lettera di un padre all’Osservatore Romano
Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo questa lettera di un amico che ha scritto all’Osservatore Romano
Buongiorno,
da sempre il vostro giornale si è occupato delle famiglie,e io da buon cattolico ho sempre stimato e rispettato il vostro impegno, le cronache quotidiane ci fanno vedere come questa istituzione fondamentale per la società,si sta disgregando,non c’è più la volontà e l’impegno per mantenere la famiglia unita,crescono le separazioni ed i divorzi in modo esponenziale.Le tragedie che si consumano nelle ex famiglie con uccisione di mogli,figli e parenti, sono una diretta conseguenza di una legislazione assurda,dove un padre,dopo la separazione non ha più diritto a nulla,si vede annientato,ha perso tutto,anche la dignità di·uomo,·in moltissimi casi ridotto sul lastrico,con solo l’obbligo di mantenere la ex moglie vita natural durante,anche se non è stato lui a volere la separazione.
Sì, è il mio caso,e ringrazio il buon Dio,che mantiene la mia mente sana,il buon Dio che non mi permette di cedere alle lusinghe della vendetta,ma non tutti siamo così, la mente umana non sopporta l’ingiustizia,o per· lo meno ci riesce per un breve periodo di tempo,dopodichè crolla,l’equazione che spesso sento è questa,niente per me niente per nessuno.
Lo stato è corresponsabile di queste stragi,la chiesa non può stare a guardare in silenzio,si deve alzare forte la voce dei Cristiani,FERMIAMO QUESTE STRAGI!! diamo la possibilità a tutti di rifarsi una vita,diamo una legge equa,dove chi decide di rompere una famiglia si assume le proprie responsabilità,lascindo all’altro la possibilità di vivere dignitosamente,le stragi come tutti sappiamo si consumano nel mondo del proletariato ,della povera gente,I ricchi no!quelli no!quelli pagano indipendentemente di chi sia la resposabilità della separazione, e vivono,i poveretti sono costretti a gesti estremi,subiscono il ricatto delle ex mogli che coinvolgono i figli,come merce di scambio.
Salvate la povera gente,
salvate le famiglie,
la vostra è una voce importante
Cordialmente
Francesco Rinaldis