6 – Tribunale dei Minori e servizi sociali: un vero disastro
Minori Sesta puntata dell’inchiesta di “Edizioni Oggi” sulla situazione italiana riguardo le leggi vigenti che regolano gli affidamenti dei minori da parte del tribunale competente, e i disastri che occorrono quando entrano in campo i cosiddetti “Servizi Sociali”.
Una delle iniziative parlamentari, sulle quali torneremo nelle prossime puntate, è stata presa dall’on.Stefano Pedica, di Italia dei Valori, che ha incontrato il presidente del Tribunale dei Minori di Roma, dott.ssa Melita Cavallo. Secondo quanto annota l’on.Pedica, “il tribunale dei Minori di Roma applica quasi abitualmente una sorta di giustizia punitiva nei confronti di bambini che vengono letteralmente strappati ai genitore che lo ha in affido, per relegarli in case-famiglia. Questo non perché esistano problemi·patrimoniali o violenze verso il minore ma solo perche’ il minore si rifiuta di vedere l’altro genitore con cui non ha mai avuto un rapporto affettivo”. La dichiarazione fa seguito al provvedimento di cui la presente inchiesta si è occupata nella precedente puntata, circa la vicenda del minore di Sezze, in provincia di Latina, sottratto alla madre da agenti di polizia della celebre “Squadra Catturandi”, per intenderci, quelli che solitamente vanno a caccia dei vari Riina, Provenzano, Messina Denaro e simili.
Stefano Pedica ha presentato al Tribunale dei Minori di Roma un’ampia documentazione su casi simili a quello di Sezze. Casi di “malagiustizia” in piena regola·nei quali, per dare due genitori al bambino di fatto lo si rende ”orfano” di entrambi.
Oltre a questo, l’on.Pedica ha dichiarato di voler consultare il ministro della Giustizia, Alfano per veriuficare se non sia il caso di inviare ispettori al Tribunale e sincerarsi che ai minori siano garantiti il diritto all’ascolto e ad una integrità psico-fisica.
Dai casi analizzati, emerge un dato inquietante: la profonda incompetenza in materia del giudice Roberto Ianniello, stando a numerose testimonianze di persone che con lui hanno avuto a che fare: “Ho conosciuto personalmente il giudice Ianniello e posso confermare che è assolutamente non idoneo a ricoprire il ruolo che gli è stato assegnato: non riflette mai prima di prendere una decisione, e al posto del cuore non ha niente, nemmeno una pietra: se avesse una pietra sarebbe già qualcosa. Vergogna per la giustizia italiana!?(Nonna Rosa)”. E ancora:”Roberto Ianniello? Non è nessuno!! Un·dipendente pubblico che non ha niente da fare, e se ci fa la cortesia di dimettersi dall’incarico per lasciare il tribunale dei minorenni, dovrebbe farsi venire in mente di attraversare il lungo tevere e salire sul ponte per… d’altro canto sono in molti ad avergli chiesto: Facci il favore…. (Anonimo)”; e ve ne sono molte altre, la lista è decisamente lunga.
Le testimonianze di disapprovazione, quanto non di aperta critica, hanno portato, nel febbraio 2009, ad una pubblica manifestazione che chiedeva a gran voce la abolizione totale del Tribunale dei Minori di Roma, tenuta davanti al ministero della Giustizia.
La manifestazione aveva lo scopo primario di chiedere l’inserimento, nella imminente riforma della Giustizia,·la tematica del Diritto di Famiglia, e in particolare la promozione di un Tribunale Unico per la Famiglia e l’abolizione dei Tribunali dei Minori, almeno per quanto riguarda le competenze civili. Non si può pensare alla riforma della Giustizia solo in termini di separazioni delle carriere dei Magistrati o di limitazione delle intercettazioni, oppure pensare alla riforma penale del processo come una cosa che riguarda solo gli addetti. Esiste un anche e soprattutto un mondo della famiglie e dei genitori, che ogni giorno si scontra con una magistratura sempre più disgregatrice di nuclei familiari: le separa, con migliaia di bambini sottratti ai loro genitori a volte con bliz polizieschi degni delle più spettacolari fiction televisive.
Alle spalle di tutto questo, pare esista un enorme interesse economico, di denaro e di carriere gira intorno la Tutela del Minore, con oltre 40mila bambini allontanati dalle famiglie, ed altrettante vite familiari distrutte ed irrecuperabili. Per non parlare poi dell’operato dei Servizi Sociali, vero manganello amministrativo ed operativo della Magistratura minorile per colpire e disgregare la famiglia…
Quali sono gli interessi economici che ruotano intorno alla gestione e amministrazione della tutela dei minori?
(Fine sesta parte)