La Nostra Campagna e la PAS
Prosegue l’azione della Nostra Campagna, con gli articoli che descrivono il nostro progetto. Noi, siamo tutte persone della società civile e non abbiamo interessi di poltrona. A noi interessa far entrare Marino Maglietta al Ministero delle Pari Opportunità per far accadere delle cose, che sono descritte nel nostro progetto. Abbiamo parlato di banca dati per i pedofili e pool anticrimine, di false accuse e di case famiglia. Oggi parliamo di PAS.
Ma prima una considerazione. Prima di qualsiasi altra cosa, io sono una donna. E’ un dato naturale. Essere donna non significa essere sottomessa, significa essere diversa dagli uomini e simile, in quanto essere umano. E’ certamente vero, che le donne sono state trattate nella storia del mondo come esseri inferiori, e tutt’ora accade molto, ma dipende da noi donne come farci trattare e che valori difendere e insegnare alle nuove generazioni. Ci sono donne che non si sottomettono a nessuno, ci sono uomini che non sottomettono le donne né i bambini. Le femmine che fanno parte delle Lobesie Botrane, del branco di iene toscano, della lobby dello Sciacallo, dei gruppi pseudofemministi, questo non lo possono capire, perché amano il potere e si comportano come i corrispettivi maschili di potere. Per questo le Lobesie Botrane andranno ancora di più in confusione, leggendo questo articolo. E la Copiona Dimezzata dimostrerà, una volta di più, la sua sottomissione (al sistema che difende) che proietta su noi donne che combattiamo.
La prima volta che ho incontrato un vero caso di PAS è stato nel duemilauno. Un maschio di potere, per vendicarsi della sua ex, che aveva trovato un compagno egiziano, le ha tolto la bambina che aveva otto anni all’epoca, con una falsa accusa di abuso sessuale. Mamma e bambina erano cresciute insieme per otto anni, l’una nel ruolo di mamma, l’altra nello sviluppo. Accudite entrambe dalla famiglia materna di lei. Lui, un individuo becero come pochi, all’inizio non aveva neanche riconosciuto la bambina, che invece aveva fame di lui, e nel tempo la incontrava a singhiozzo, perché impegnato in festini con eccessi di vario raggio, quando non lavorava dentro il sistema. Un maschio violento, aggressivo, che minacciava la sua ex di non creare una nuova relazione. La donna però, triestina doc, non si lasciava sottomettere e lui l’ha punita. Le ha strappato via la bambina inventando prima un abuso che coinvolgeva la madre, il compagno della madre e la madre dello stesso. Poi quando il procedimento si è chiuso in assenza totali di prove, ha fatto un’altra falsa denuncia di abuso sessuale, sempre a carico della madre della bambina e di quasi tutta la sua famiglia materna. Tutto archiviato. Non gli bastava, al maschio di potere, che la madre non vedesse più la bambina, voleva distruggere tutta la sua famiglia. Il classico cuculo. Nonostante fosse tutto archiviato madre e bambina non si sono più viste, se non per sporadici e a volte casuali, momenti. Un danno immenso per entrambe. Ho visto purtroppo tutto.
La bambina pur di frequentare il papà, (che passati gli anni l’ha scaricata da un’altra sua ex, contemporanea e successiva a sua madre, poi scaricata anch’essa) piano piano ha cominciato a rifiutare la madre. Ha cominciato a denigrarla con motivazioni futili tipo “ non la voglio perché ha i capelli come una bandiera” (la madre era bionda) e ad attribuirle cose non vere. Chiedeva poi ai servizi pubblici coinvolti, se facendo questo sarebbe stata con papà. Nel tempo non ha più voluto vedere né lei, né i nonni che l’avevano cresciuta bene insieme alla zia. E contemporaneamente si costruiva mentalmente una famiglia forzatamente sostitutiva, con i parenti della compagna nuova ufficialmente, del padre, perdendosi quando parlava, nei meandri della parentela. Una bambina che ho visto sana, spigliata, con capacità di metafora insegnata dalla madre e dal nonno, è diventata una ragazza obesa e con notevoli problemi psichici. Il padre uccel di bosco. La madre cicatrici invalidanti. La PAS distrugge. E anche le false accuse.
La PAS non ha genere. La parola “genere” è come la parola “minori” o “attori”. Usata a sproposito e per motivi di interesse. E’ usata dall’ideologia che asfissia la nostra aria. Ma è di tutti e non può essere piegata al volere di mentecatti da quattro soldi. Dunque la PAS riguarda il genere umano. Se ne parla parecchio al maschile, perché sono maggiori i numeri delle madri alienanti rispetto ai padri alienanti. Ma ci sono anche i padri alienanti. Le madri alienatrici sono di tutti i tipi e sono molto aiutate dal sistema, che a forza di atti e di azioni collegate, ci guadagna economicamente di brutto. Queste femmine possono far parte del sistema come non, sono comunque supportate. I padri alienanti sono invece tutti maschi di potere o collegati in qualche modo ad esso, altrimenti non riuscirebbero a portare via i bambini, perché di questo si tratta.
Ecco c’è da chiedersi, come mai, i copioni paladini dei diritti delle donne, non si occupano delle donne vittime di PAS. Non le difende nessuno o quasi. Com’è? Magari proprio perché riguarda il sistema.
In rete ho letto la storia di Myriam Napoli. Ho letto gli atti che mi ha mandato. Come la mamma di cui vi parlavo sopra, anche lei non vede da anni suo figlio, che le è stato strappato via da un maschio di potere. Stiamo parlando di una donna sana, generosa a leggere gli atti, che ama suo figlio. Cosa pensa e vive oggi suo figlio, non lo so. Però so, che giorni prima che il padre lo portasse via con l’inganno, lui disegnava alla madre cuori e le diceva che l’amava.
Myriam è una donna che lotta come libera battitrice, per i diritti di suo figlio e degli altri bambini. Ha due pagine facebook dove affronta questi temi e sono: “Un mondo migliore per tutti i bambini” e “Bambini vittime dell’alienazione genitoriale”. Lei è un punto di riferimento per tutte le donne e tutti gli uomini che combattono per far emergere il problema della PAS e i suoi effetti. La Nostra Campagna si occuperà di Myriam nei prossimi tempi, perché significa occuparsi dei diritti dei bambini.
Tra le Lobesie Botrane c’è chi pratica PAS per questo dicono che non esiste. Una di loro è stata smascherata di recente. Forse cercherà Myriam per fare la vittima, chissà…loro fanno così.
La Nostra Campagna pensa che la PAS sia una forma di maltrattamento e come tale deve essere trattata. Chi inizia una situazione che poi sfocia in PAS, è responsabile di un chiaro maltrattamento, e deve essere sanzionato come tutte le altre forme di maltrattamento all’infanzia, e al mondo adulto che subisce. Non ci possono essere mediazioni pseudopolitiche per questo. Noi vogliamo che la PAS sia riconosciuta e che porti delle azioni, anche di prevenzione. Per questo pensiamo di poter riunire i pareri dei tecnici della rete, per consolidare conoscenze e arrivare a una proposta, seguendo sempre come faro, il Manifesto Psicoforense per la Bigenitorialità, firmata da 64 esperti in ambito psicoforense.
Documento psicoforense sugli ostacoli al diritto alla Bigenitorialità e sul loro superamento
PAS: Pericolo Abuso Scellerato
Così come pensiamo utilissimo lo scambio con la dott. Linda Kase Gottlieb che opera da molti anni sulla materia, negli Stati Uniti, e che ha una grande conoscenza dei figli vittime di queste azioni.
E con Marino Maglietta alle Pari Opportunità tutti insieme,mettiamo a posto anche questo. Perché sarà finalmente libero di fare le cose come la società civile chiede, senza dover superare sempre montagne di ostacoli, esattamente come devono fare tutte quelle mamme e tutti quei papà che non riescono a vedere i figli e lottano per conquistare centimetri (come dice Quarto della Nostra Campagna).