Fabrizio Adornato sospende sciopero della fame dopo incontro con ApI
Presto un’interrogazione parlamentare a tutela dei diritti dei figli e dei genitori separati
Fabrizio Adornato, maresciallo dei carabinieri e padre separato in sciopero della fame da 32 giorni davanti al Quirinale, interrompe temporaneamente il lungo digiuno dopo un incontro avvenuto oggi a Roma con i responsabili giustizia di Alleanza per l’Italia,……
…..a cui hanno preso parte le associazioni Adiantum e Fenbi, in rappresentanza degli Stati generali sulla giustizia familiare, che si occupano di tutelare i diritti dei minori e dei genitori separati. Un problema che coinvolge circa il 20% dell’intera popolazione italiana, tra cui ben 1,4 milioni di minori, e che ha in Adornato un protagonista in negativo, come tanti altri padri vittima di una «serie di ingiustizie legate al diritto di famiglia». ApI ha deciso di farsi carico del problema proponendo un’istanza di verifica presso il Csm sul caso Adornato, un’interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia e ai presidenti di Camera e Senato in modo da arrivare al più presto a un’informativa in Parlamento. Non solo: si è deciso anche di avviare un tavolo congiunto con tutte le associazioni per esaminare un problema che può essere considerato un’emergenza sociale nazionale.
«Un passo in avanti significativo e indispensabile – sostengono i rappresentanti degli Stati Generali sulla giustizia familiare – per individuare un percorso che porti alla risoluzione del dramma dei minori contesi». Ogni anno, 140mila minori si aggiungono alla schiera dei figli coinvolti nelle separazioni che, secondo dati Istat, sono costantemente aumentate sforando ampiamente i 120mila procedimenti l’anno. A questi occorre aggiungere i figli nati dalle coppie di fatto che si sono separate.
«Come servitore della giustizia – dice Fabrizio Adornato – spero che finalmente la giustizia rientri nei tribunali. In oltre dieci anni dalla mia separazione ho constatato mio malgrado che la legge non è uguale per tutti. E soprattutto spero di poter rivedere mia figlia e poter fare il padre grazie al mio stipendio. Pur sospendendo il digiuno – conclude – continuerò il mio presidio davanti al Quirinale».