Separazioni, divorzi e affidamento dei figli: il trend italiano
Il 7 luglio 2011 l’Istat ha pubblicato il rapporto “Separazioni e divorzi in Italia” sulla base delle rilevazioni compiute nel 2009. Di seguito sono riportati alcuni dati tratti dal rapporto, con l’intento di capire, in particolare, in che modo sono coinvolti i minori nella crisi della famiglia
Frequenza di separazioni e divorzi. Confrontando i dati del 2009 con quelli del 1995, il numero di matrimoni si è ridotto di un quinto, mentre le separazioni sono aumentate di circa due terzi e i divorzi sono raddoppiati. La frequenza con cui i matrimoni entrano in crisi varia tra le diverse aree italiane: la frequenza maggiore si rileva nel Nord-Ovest, dove si rileva una separazione ogni tre matrimoni, mentre la frequenza minore si rileva nel Meridione, dove vi è una separazione ogni cinque matrimoni.
Durata dei matrimoni. Nel 2009 le separazioni hanno coinvolto coppie che erano sposate in media da 15 anni e i divorzi hanno riguardato coppie con una media di 18 anni di matrimonio alle spalle.
Età dei coniugi. Nel 2009 l’età media della donna era pari a 41 anni al momento della separazione e a 43 anni al momento del divorzio; per l’uomo l’età media è risultata essere pari a 45 e 47 anni rispettivamente. Si è rilevato un aumento delle età medie rispetto agli anni precedenti, sia a causa della riduzione delle separazioni sotto i 30 anni (dovuta soprattutto alla riduzione dei matrimoni in giovane età), sia a causa dell’aumento delle separazioni con almeno un coniuge di età superiore a 60 anni.
Tipo e durata dei procedimenti. Per la gestione della crisi matrimoniale, il procedimento scelto più frequentemente è quello consensuale: nel 2009 più di 8 separazioni su 10 e più di 7 divorzi su dieci si sono conclusi in questo modo. Nel Meridione si rileva un maggiore ricorso alla procedura giudiziale rispetto al resto dell’Italia.
Numero di figli coinvolti. Nel 2009 quasi la metà delle separazioni e più di un terzo dei divorzi ha riguardato coppie con almeno un figlio minore di 18 anni; più in generale, due separazioni su tre e quasi altrettanti divorzi hanno riguardato coppie con figli nati durante il matrimonio. I procedimenti di affidamento hanno coinvolto quasi 63.000 minori nelle separazioni e quasi 26.000 minori nei divorzi. Nel caso delle separazioni i minori sono solitamente più giovani che nel caso dei divorzi: più della metà dei minori affidati nelle separazioni ha meno di 11 anni, mentre nel caso dei divorzi poco più di un terzo dei figli affidati ha un’età inferiore agli 11 anni.
Affidamento dei figli minori. L’istituto dell’affido condiviso dei figli minori tra i due ex-coniugi è stato introdotto come modalità ordinaria nel 2006, con la legge 54/2006. Le conseguenze di tale legge sono evidenti: se nel 2005 in più di 8 casi su 10 la madre otteneva l’affidamento esclusivo dei figli (sia nelle separazioni sia nei divorzi), nel 2009 in quasi 9 separazioni su 10 e in quasi 7 divorzi su 10 è stato previsto l’affido condiviso. Il ricorso all’affidamento condiviso è più frequente nel caso in cui separazioni e divorzi avvengano in maniera consensuale e meno frequente se avvengono per via giudiziale. Nel Mezzogiorno l’affidamento condiviso risulta avvenire con meno frequenza rispetto alla media nazionale: ciò è collegato anche al fatto che in quest’area geografica è più diffuso il ricorso al rito giudiziale. Si può infine notare che l’età del figlio minore non sembra influenzare le decisioni dei coniugi o del giudice riguardo all’affidamento.