Caso Chiamparino: «Non faccio arringhe, abbiamo già vinto»
MASSA. Si è rimesso alla decisione del collegio l’avvocato di Massimiliano Camparini e Gilda Fontana, non ha chiesto né assoluzione né attenuanti.
Francesco Miraglia (nella foto) però ha usato una strategia che non è valsa l’assoluzione dei due imputati, ma che ha sollevato parecchi dubbi su questo episodio: «Potevo studiarmi delle sentenze che dicevano che in caso di figli non si può parlare di sequestro ma di sottrazione di minore, potevo portare mille scusanti ma non lo faccio. Non lo faccio perché con questo processo ho già ottenuto il mio scopo, far capire ai giudici e a chi ha assistito alle udienze che Massimiliano e Gilda erano disperati perché sentivano che si stava materializzando un’ingiustizia». ·Miraglia è andato oltre: «Si è capito, grazie a questo processo che Anna Giulia ha una mamma e un papà e questo è un aspetto positivo, ma l’aspetto negativo è che questa vicenda dimostra come la giustizia possa rovinare le esistenze delle persone. In questo caso ha rovinato la vita a due genitori e a una bambina che ha 5 anni e che tra qualche mese andrà a scuola senza sapere ancora quale sarà la sua famiglia. Decidete voi giudici se a sequestrare Anna Giulia per dieci giorni siano stati la mamma e il papà o se è stata la giustizia a sequestrarla per tre anni».
Fonte: Il Tirreno