AFFIDO CONDIVISO: AL PARLAMENTO EUROPEO IL CONVEGNO “AFFRONTARE LA CRISI DELLA FAMIGLIA
AGENPARL) – Strasburgo, 25 ott – Il Parlamento europeo di Strasburgo ha ospitato il Convegno: “Affrontare la crisi della famiglia nel nome dei figli: Prima indagine comparativa sull’affido dei minori in Europa”. Un’iniziativa promossa dal Coordinamento interassociativo Colibrì e che ha visto la partecipazione di esperti, provenienti da diversi Stati membri (Italia, Svizzera, Germania, Francia, Belgio, Spagna, Portogallo, Grecia, Regno Unito), del Vicepresidente del Parlamento europeo e Mediatore per i casi di sottrazione internazionale di minori, Roberta Angelilli, e del Presidente della Commissione Affari Costituzioni, Carlo Casini.
Nel corso della conferenza è stata presentata dal pediatra italiano Vittorio Vezzetti, responsabile medico scientifico della piattaforma europea per l’affidamento condiviso “Colibrì”, la prima indagine europea sull’affido dei minori.
“I bambini sono i soggetti più esposti in caso di conflitti familiari, l’articolo 24 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea afferma che ogni bambino ha il diritto di intrattenere regolarmente relazioni personali e contatti diretti con entrambi i genitori. Un diritto che deve essere sempre rispettato anche in caso di separazioni e divorzi. Purtroppo nell’Unione europea vi sono troppi bambini a cui tale diritto viene negato”, ha dichiarato il Vicepresidente del Parlamento europeo Angelilli.
“Molti Stati membri – ha continuato – prevedono l’affido condiviso, che, se applicato rigorosamente, può comportare maggiori benefici per i figli, ma spesso l’affido condiviso diventa una pura concessione formale senza che vi siano degli effetti concreti e pertanto nella realtà tendono a prevalere i vecchi modelli di esclusiva custodia da parte di uno dei genitori”.
“Essendo la definizione di affido condiviso appartenente al diritto di famiglia dei singoli Stati membri, sono fondamentali momenti di confronto e riflessione a livello europeo in cui associazioni, esperti e professionisti possono offrire il proprio contributo per individuare le soluzioni migliori e lo scambio di buone prassi che mettono sempre al centro l’interesse superiore del minore”, ha concluso Angelilli.