Germania, padre assolto con formula piena, dopo aver scontato la pena. La figlia dopo 20 anni: inventate le violenze per vendicare mia madre.Grave caso di malagiustizia in Germania, dove un padre è stato assolto con formula piena, dopo aver scontato interamente una condanna a sette anni di carcere pronunciata nel 1996 per il presunto stupro della figlia. Il tribunale di Memmingen, in Baviera, ha reso giustizia a Heinz-Dieter G., 62 anni, accusato dalla figlia Nina, adesso trentatreenne e madre di tre figli, di averla violentata fino a 20 volte tra il novembre 1989 e maggio 1991, quando aveva un’età compresa tra 9 e 11 anni. Tra le lacrime Nina ha ammesso davanti ai giudici di essersi inventata tutto per vendicare la madre, che dopo il divorzio dal padre l’aveva istigata continuamente contro il genitore. La madre della ragazza, nel frattempo defunta, aveva anche insinuato nella mente di Nina che la sua malattia di cancro era stata causata dall’ex marito.
«L’odio verso mio padre è cresciuto continuamente e allora ho pensato che dovevo vendicarmi in qualche modo», ha ammesso Nina, aggiungendo di aver avuto spesso rimorso per la condanna subita dal genitore. «Non sono però mai riuscita a trovare il coraggio di dire la verità», ha spiegato, aggiungendo che solo dopo la nascita dei tre figli ha deciso di scagionare il padre. Si tratta del secondo clamoroso errore giudiziario venuto alla luce di recente in Germania, dopo che nelle settimane scorse il tribunale di Darmstadt aveva condannato a sette anni e mezzo di reclusione Heidi K., un’insegnante che aveva accusato un collega di averla violentata nella sala professori della sua scuola. L’uomo aveva scontato interamente la condanna a 5 anni di carcere, poi un anno dopo la liberazione era morto di infarto, emarginato dalla comunità della cittadina in cui viveva e senza più nessuna possibilità di riassunzione in servizio. Anche in quel caso la giustizia è riuscita a dimostrare con enorme ritardo che Heidi è una mitomane e che le sue accuse erano state inventate di sana pianta. A trovarsi adesso nella bufera sono i periti che nei due processi iniziali hanno suffragato senza le necessarie verifiche le affermazioni delle due accusatrici, ma anche i giudici che hanno preso per buone prove ritenute inconfutabili, ma dimostratesi poi completamente infondate.
Fonte L’unita.it