Mantenimento figli, in arrivo le indagini fiscali per stabilire il quantum dell’assegno
Novità sull’assegno di mantenimento per i figli: via libera all’indagine su redditi e patrimoni dei genitori per stabilire il quantum. Ecco cosa stabilisce il decreto legislativo recante revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione.Brutte notizie per i furbetti dell’assegno di mantenimento ai figli: con il sì di ieri dalla Commissione giustizia della Camera al decreto legislativo recante la revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione, vengono introdotte importanti novità relative alle controversie sull’ammontare del quantum del mantenimento: in caso di dubbi fondati i redditi dei genitori potranno essere passati ai raggi x dalla polizia tributaria. E’ quanto riportato dal quotidiano “Italia Oggi”.
In arrivo la polizia tributaria
Via libera, quindi, alle indagini fiscali per verificare la congruenza della quantificazione del contributo di mantenimento dei figli: grazie al testo del decreto legislativo, infatti, viene inserita all’interno del codice civile un’apposita regola sui poteri di indagine su redditi e patrimoni dei genitori relativi ai fini della quantificazione del contributo di mantenimento dei figli. Quindi, proprio in base a questa disposizione, se le informazioni di tipo economico fornire dai genitori risultassero incongruenti, o non fossero adeguatamente documentate, il giudice avrà la facoltà di disporre un apposito accertamento da parte della polizia tributaria. E non stiamo parlando di una mera formalità, bensì di un’indagine a tutto tondo, che riguarderà i redditi e i beni oggetto della controversia, anche se intestati a soggetti diversi. Adesso il testo, sul quale la Commissione giustizia della Camera ha espresso parere favorevole senza apporre alcuna modifica, attende solo il via libera definitivo da parte del Consiglio dei Ministri.
Le altre novità in materia di filiazione: i figli sono tutti uguali
Quella sulle indagini fiscali può apparire come la novità più significativa all’interno del decreto legislativo, ma non è certo l’unica. A partire dalla fondamentale introduzione, nero su bianco, del principio secondo il quale la filiazione al di fuori del matrimonio produce gli stessi identici effetti successori nei confronti di tutti i parenti, esattamente come la filiazione matrimoniale. Addio quindi a tutti i riferimenti legislativi a figli legittimi e naturali: d’ora in poi ci sarà solo il concetto unico di “figlio”, senza altre distinzioni inopinatamente derivanti dal legame esistente tra i genitori.
Il mantenimento dei rapporti familiari
Altre due importanti misure previste nel testo, quelle volte a tutelare la continuità dei rapporti familiari. Innanzitutto, si cerca di tutelare i diritti degli ascendenti dei minori i quali, in caso di separazione o divorzio, possono ricorrere al giudice per veder riconosciuto il diritto al mantenimento dei rapporti significativi con i minori. Maggiore assistenza, inoltre, ai nuclei familiari indigenti al fine di garantire la permanenza in famiglia del minore, soprattutto attraverso interventi di sostegno da parte degli enti locali, che potranno ricevere segnalazioni direttamente dai giudici.
Il diritto di ascolto del minore e la responsabilità genitoriale
Viene anche stabilito il diritto del figlio minore, anche prima dei 12 anni, di essere ascoltato dal giudice in caso di separazione, divorzio o comunque questioni riguardanti la sua sorte. Eliminato, infine, il concetto di potestà genitoriale, sostituito dalla“responsabilità genitoriale” che sarà a carico di entrambi i genitori e dovrà essere esercitata di comune accordo.
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