MEGLIO SOLI CHE MALE ACCOMPAGNATI di Pino Falvelli
C’ è chi dice che per evitare di diventare violenti occorre farsi assistere ed infatti, nelle fasi di separazione/divorzio si confida nell’ aiuto di professionisti e servizi sociali, ma non ci dimentichiamo che, troppe volte, a fare i danni peggiori sono proprio “coloro che dovrebbero aiutare”.
Quindi, io dico : “FUORI LE FAMIGLIE DAI TRIBUNALI E DAI SERVIZI SOCIALI QUANTO PIÙ’ POSSIBILE” .
Non sono qui a voler giustificare la violenza che va combattuta sempre ed in ogni caso da qualunque parte essa proviene e SENZA DISTINZIONI DI SESSO (compresa quella psicologica ), ma molti fatti di cronaca, purtroppo, accadono anche perché NON C’ E’ GIUSTIZIA e tantissima gente viene portata alla miseria e all’ esasperazione.
Quando, poi, gli vengono tolti pure i figli per farne uno strumento al fine di ricavarne una vera e propria RENDITA VITALIZIA E PARASSITARIA , la gente rischia di non connettere più e di ricorrere a gesti estremi.
Lo ripeto e lo ribadisco, con questo, non voglio giustificare nessuna forma di violenza ( che va combattuta sempre e comunque ), ma almeno cerchiamo, nei limiti del possibile di rimuovere le cause che possono determinarla.
La gente che si suicida forse non fa violenza a se stessa ??? Ed infatti, i papà separati che si suicidano ogni anno perché ridotti in miseria ed in una FORMA DI VERA E PROPRIA SCHIAVITÙ’ E SFRUTTAMENTO, “massacrati” dall’ assurdo sistema vigente, si contano a centinaia ( solo quelli che si sanno ).
Trattasi di un numero di morti di gran lunga superiore a quelli fatti da tutte le associazioni criminali messe insieme. Eppure nessuno ne parla. Circa il 30% dei frequentatori della Caritas sono papà separati ed anche di questo nessuno parla. Per non discutere, infine, di quanti dormono in auto o in posti di fortuna. Sono pure queste le cause che portano ad atti di violenza e che andrebbero rimosse urgentemente. Istituire una Commissione per le separazioni presso i Municipi potrebbe essere di grande aiuto e fare una vera e propria “mediazione” di cui si parla tanto in questi ultimi tempi. A tale Commissione ( composta da un rappresentante del Sindaco, un Notaio, un Ufficiale di Polizia Giudiziaria ed un professionista – legale/psicologo – CHE NON ABBIA UNO STUDIO PROFESSIONALE E/O CHE NON CI LAVORI ) dovrebbero rivolgersi OBBLIGATORIAMENTE tutti coniugi che intendano separarsi per verbalizzare le proprie richieste e le proprie ragioni e tentare una separazione bonaria che, se raggiunta, si provvederebbe a regolarizzare sin da subito con i componenti della citata Commissione all’ uopo preposti. In tal modo la separazione diverrebbe un atto amministrativo come lo mè il matrimonio. Non si capisce perché quando ci si sposa basta un semplice “SI” ed una firma e quando, poi, è necessario separarsi occorrono anche decine e decine di cause, spesso per evidenti falsità e menzogne che, alla fine, restano puntualmente impunite , nonchè, una barca di soldi per spese legali e giudiziarie ( in certi casi anche ben oltre i 200.000,oo €. ). Con una semplice Commissione, invece, si potrebbero risolvere tantissimi problemi e scongiurare anche il facile ricorso alle “false accuse” ( magari studiate a tavolino con chi è portato a predisporle ! ) e, perchè no, aiutare anche gli Organi giudicanti a prendere le decisioni sulla base di quanto verbalizzato. Ma per fare ciò occorre una riforma che non avverrà mai perchè sono troppi gli interessi economici che ruotano intorno alle separazioni. La speranza, però, è sempre l’ ultima a morire. –
In parte condivido quanto proposto da Pino, purtroppo non sempre tutto e’ attuabile ! L’esempio della L. dell’affido condiviso ha già oltre 6 anni e ancora non e’ pienamente conosciuta ed applicata da tanti G. Di costi notevolmente inferiori, sono le mediazioni familiari che già sono attuabili ! Necessiterebbe però uno sforzo per gli stessi utenti, nel senso di mentalità, cultura finalizzata ad addivenire con il minor danno possibile, che si riversano sempre e comunque sui figli ! Leo