N. 368/14 – Immobile acquisito dalla suocera: i 400€ mensili di assegno sono sufficenti
Una donna aveva acquisito in sede transattiva un immobile trasferitole dalla madre del marito, potenzialmente produttivo di reddito. Insomma, i 400 euro mensili dell’assegno divorzile sono sufficienti, anche perché devono sommarsi all’approssimativo valore locativo dell’immobile.Il caso
La Cassazione, con la sentenza 368/14, si è pronunciata in merito alla quantificazione dell’assegno di divorzio spettante ad una donna dopo la cessazione degli effetti civili del matrimonio. Secondo la donna, i giudici di merito, nella quantificazione dell’assegno, non avrebbero tenuto conto della diversa situazione reddituale dei coniugi nel momento del matrimonio e in quello in cui era intervenuto il divorzio. Ad esempio, la ricorrente aveva avuto facoltà di utilizzare una carta bancomat gravante sul conto del marito per un importo mensile pari a 1.500 euro. E poi, afferma ancora la ricorrente, i giudici non avrebbero considerato il contributo da lei dato alla carriera del marito nel corso del matrimonio. Gli Ermellini, tuttavia, non si discostano dalla decisione dei colleghi di merito e confermano l’assenza di squilibri fra i coniugi con riferimento alla titolarità di immobili. Per quanto riguarda, invece, il ridimensionamento reddituale della donna, la S.C. sottolinea che non erano emersi specifici contributi della ricorrente alla carriera dell’ex marito e poi – si sottolinea – la donna, nel corso della separazione, aveva acquisito in sede transattiva un immobile trasferitole dalla madre del marito, potenzialmente produttivo di reddito. Insomma, i 400 euro mensili quantificati in primo grado, devono sommarsi all’approssimativo valore locativo di detto immobile, pari a 900 euro mensili. Per questi motivi, il ricorso viene rigettato.
Fonte :Lastampa.it