COME COMUNICARE LA SEPARAZIONE AI PROPRI FIGLI
La separazione coniugale è un evento in crescente aumento. Lo dimostrano anche i dati Istat, i quali rilevano un incremento del numero delle separazioni in tutta la nostra penisola. Sebbene l’evento separazione riguardi principalmente mamma e papà, esso ha ripercussioni su tutto il sistema familiare, in particolar modo i bambini.Quando le separazioni riguardano famiglie con almeno un minore, infatti, la situazione, già di per sé difficile, aumenta di complessità. Le emozioni e i sentimenti in gioco, infatti, coinvolgono anche i bambini e, dunque, è molto importante muoversi per preservare il loro benessere e la serenità.
Il primo grande scoglio in cui si trovano i genitori che stanno per separarsi è quello di comunicare la decisione presa ai figli. Questo momento cruciale, infatti, suscita naturalmente molta ansia epreoccupazione, anche perché simbolicamente significa esplicitare concretamente la scelta intrapresa.
Quando comunicarlo?
Molti genitori si pongono la domanda di qual è il momento migliore per comunicare la decisione ai figli, e tendono a procrastinare la scelta in vista delle condizioni adatte per affrontare un argomento tanto difficile. Sebbene la situazione migliore è aspettare di parlare con i propri figli nel momento in cui la scelta è definita, è importante ricordare che i bambini vivono la quotidianità familiare e, dunque, si rendono conto se qualcosa sta cambiando. I piccoli, infatti, sono abili osservatori della realtà e percepiscono i cambiamenti che avvengono all’interno della propria famiglia. A dimostrazione di ciò, quando nei Gruppi di Parola per figli di genitori separati si parla di questo momento, molti bambini spiegano come loro sono venuti a conoscenza della separazione molto tempo prima che mamma e papà gliela hanno comunicata.
Una volta intrapreso il percorso della separazione, dunque, è importante parlare con i propri figli, in modo tale da evitare il più possibile sentimenti di sfiducia e senso di colpa, che possono nascere nei bambini che cercano di trovare da soli risposte alle loro domande. I bambini, infatti, tendono a interpretare ciò che sta succedendo e, spesso, tendono ad auto colpevolizzarsi e a perdere fiducia nel comportamento dei loro genitori.
COME LO COMUNICHIAMO?
Anche in questo caso non esiste un metodo che può andar bene sempre, ma è opportuno valutare ogni specifica situazione. In linea generale, però, si può affermare l’importanza dicomunicare insieme la notizia, in modo tale da evitare versioni diverse della storia. Mamma e papà devono dare la stessa versione dei fatti, limitandosi a esplicitare come non si vada più d’accordo e si è deciso di separarsi. E’ importante utilizzare parole semplici e adatte all’età e al livello di sviluppo del bambino, lasciando esprimere tutti i propri dubbi e le perplessità, attraverso domande e chiarimenti. Occorre essere chiari e fermi nella spiegazione, esplicitando come la decisione è stata a lungo ponderata e non è possibile fare nulla per cambiare la situazione. Questo riduce nel bambino le fantasie riconciliatorie tra i genitori che, invece, non sono realizzabili. E’ inopportuno raccontare dettagli che i bambini non comprenderebbero appieno e che rischierebbero di confonderli. Ciò che è importante ribadire, infine, a parole e con i fatti, è che, nonostante la separazione, si continua ad essere e a fare i genitori: questo messaggio deve essere spiegato sempre ai bambini, i quali non riescono a scindere il legame coniugale da quello genitoriale.
La separazione porta con sè sentimenti ed emozioni molto forti ed ambivalenti non solo negli adulti, ma anche nei bambini. Spesso essi esplicitano il loro dolore, mentre altre volte esso emerge attraverso comportamenti che devono fungere da sentinella per i loro genitori.
I piccoli hanno bisogno di parlare di separazione, di capire cosa sta succedendo e cosa accadrà loro: è importante mantenere un dialogo con i piccoli, per rassicurarli e accogliere i loro dubbi e le loro paure. A volte, però, i piccoli mostrano particolare difficoltà a parlare apertamente con i loro genitori, perchè spesso hanno paura di farli soffrire o di aumentare il loro dolore: per questo, ad esempio, i Gruppi di Parola possono fungere da ottimo strumento per aiutare i piccoli ad esprimere le loro emozioni e facilitare la comunicazione genitore-figlio su un tema tanto complesso, ma ormai quotidiano.