Assistenti sociali: i nuovi mostri.
Assistenti sociali: i nuovi mostri. L’orrendo meccanismo d’una divertita perversione istituzionalizzata respinto da uno dei più autorevoli reattivi della prima ora – di Cosmo de La Fuente
Le assistenti sociali sono reticenti, collaborano con una delle parti? Le si denuncia per violazione dell´art. 2 del D.M. 28-11-2000, secondo il quale “Il comportamento del dipendente deve essere tale da stabilire un rapporto di fiducia e collaborazione tra i cittadini e l´amministrazione”.
Non intendo parlare del film di Dino Risi, anche se il discorso cinematografico potrebbe divertirmi di più. Mi riferisco invece all’operato di certi assistenti sociali che in Italia spesso dettano legge con la complicità del tribunale dei minori. Importanti compagnie turistiche italiane hanno compreso l’importanza della ‘formazione ’ dei dipendenti come strategia necessaria allo sviluppo del turismo con conseguente aumento dei guadagni .
La formazione comincia alla radice, dagli aspiranti camerieri e aiuto cucina dei ristoranti, addetti alle pulizie degli alberghi, portieri dei musei, ecc. Quando un cliente rimane scontento del servizio di un ristorante, attraverso la sua voce farà una cattiva pubblicità all’esercizio e, a lungo andare, questo dovr à chiudere i battenti. Giusta pena per chi non ha operato con professionalità. Ci sono situazioni ben più gravi della chiusura di un esercizio commerciale, situazioni per cui non esiste nessun tipo di resoconto o punizione. Gli errori commessi dal Tribunale dei minori e le inadempienze degli assistenti sociali, ad esempio, non vengono neppure verificati. Chi controlla il loro operato? Chi stabilisce la giusta pena per gli errori commessi? Rileggendo a ritroso alcune decine di casi in cui i minori hanno subito danni a causa della mancata verifica, nel tempo, della situazione psicologica e la sofferenza di chi ha subito la separazione di un figlio, mi sono reso conto che le colpe da attribuire ad alcuni di questi dipendenti incapaci sono molte. E’ grave che a pagarne le spese siano i bambini. Troppo facile che, per evitare che scoppi in casa, si lanci dalla finestra una bomba innescata senza preoccuparsi di dove andrà a finire e di quali gravissimi danni farà altrove. Per loro conta l’oggi, non il domani. Dove finisce la responsabilità del tribunale dei Minori? Dove comincia la responsabilità degli assistenti sociali e fino a che punto è giusto godere di invulnerabilità penale da parte di questa categoria di impiegati? Che percorso di studi e quale tirocinio professionale hanno sostenuto questi signori che, forse involontariamente, hanno il potere di distruggere la vita di adulti e di bambini? La cosa più logica sarebbe che il Tribunale stabilisse un percorso psicologico per tutti i componenti della famiglia a rischio, un sostegno che duri nel tempo, anche dopo l’eventuale sfascio, in modo che non si verifichino situazioni come quella della bambina morta di stenti in Puglia o il triplice omicidio compiuto da Antonio Faccini. Saranno forse puniti quegli assistenti sociali che non hanno verificato cosa stava accadendo nella casa della bambina di Puglia? Allo stesso modo è impensabile lasciare allo sbaraglio i genitori che vengono separati dai figli o, peggio, che perdono la patria potestà , alcuni di loro, lo provano i fatti, possono diventare delle mine vaganti. Capito adesso dove finisce la bomba gettata dalla finestra? Non dobbiamo più accettare le solite risposte tipo: ‘possiamo mica monitorare questi casi per anni?’. La risposta è : ‘CERTO. Bisogna assolutamente monitorare per anni le situazioni difficili e pericolose perché stiamo parlando di BAMBINI. Siamo, giustamente, disgustati per quei bambini abbandonati a sé stessi nei paesi del terzo mondo, dove è infantile una buona parte della mano d’opera e quindi lo sfruttamento; quello che si perpetua nel nostro paese, però, non è certamente meglio. Chissà quale sarà l’epilogo della vicenda dei fratellini di Gravina di Puglia, ma temo che anche questa volta, il Tribunale dei minori e i vari assistenti sociali, che avrebbero dovuto occuparsi di loro si sono limitati a lanciare la bomba dalla finestra. Dicono che gli assistenti siano stati interrogati, ma signori miei, cosa volete che sappiano se il loro lavoro è terminato quando la famiglia cominciava a sfasciarsi? Avrebbero dovuto continuare a monitorare questo nucleo diviso e il tribunale, dopo aver inferto il suo colpo ‘vivisezionistico’, avrebbe dovuto assicurare la tutela dei piccoli. Vorrei chiedere ufficialmente a chi ha il potere di fare qualcosa in Italia, e mi rivolgo a un paio di Ministri ‘importanti’, del passato e del presente, di stravolgere completamente quello che è il Tribunale dei Minori, che, a conti fatti, invece di essere un organo preposto alla salvaguardia dei minori è diventato il lupo mannaro. Ancora una volta credo che sia sufficiente il Tribunale ordinario, che potrebbe nominare assistenti sociali validi, equamente remunerati, psicologi,medici allenati e preparati quindi organizzare metodi di controllo sulle famiglie a rischio, onde evitare che i bambini subiscano, paradossalmente, le gravi conseguenze del mal operato del tribunale nato per loro. Mani pulite, piedi puliti e, questa volta, mettiamoci pure ‘Tribunali coscienti’. Verifichiamo percorso psicologico degli assistenti sociali, il loro itinerario di studio e la loro esperienza, stabiliamo fino a che punto arrivano le loro responsabilità che, a mio avviso, non dovrebbe conoscere limiti e, soprattutto, puniamo severamente anche i loro errori se dovuti a negligenza e menefreghismo. Un chirurgo inesperto non può intervenire sul cuore di un paziente, ugualmente assistenti e tribunali non possono permettersi di sbagliare e, se è necessario agire in maniera decisa, dev’essere loro preciso dovere organizzarsi per il monitoraggio. Come potrebbe farlo il tribunale dei minori che ha dei tempi di azione che arrivano anche a tre anni? In questi tre anni di disagi psicologici accade di tutto. Stendiamo un velo, per il momento, sul fatto che il tribunale dei minori si occupa dei bambini delle coppie non sposate facendoli diventare di serie b rispetto ai figli delle coppie sposate; non dimentichiamo neppure quanto dolore possa causare in quei bambini che amano dei genitori che l’hanno tenuti in affido, a volte per anni, che adesso non possono nemmeno incontrare per un ’ora.