La trasformazione dei genitori dopo la separazione: la bestializzazione
In situazioni di conflitto coniugale chi soffre di più sono i figli che vengono sballottati da un genitore all’altro e che molto spesso non vengono salvaguardati dalla guerra che si fanno la sua mamma e il suo papà.Lunedì: casa di mamma; Martedì: casa di papà; Mercoledì e Giovedì: casa di mamma; Weekend: in gita con papà e la sua compagna. Questa è l’agenda settimanale di Giorgio, 8 anni. Giorgio è il figlio di Marta e Luca, due genitori divorziati già da quando il loro bambino aveva quattro anni.
Dividersi i giorni in cui tenere a casa con se Giorgio non è stato affatto semplice poiché sia Marta che Luca lavorano e hanno tanti altri impegni ma quello che ne ha risentito di più è stato proprio Giorgio che per assecondare le richieste dei suoi genitori è stato sballottato avanti e dietro, ha dovuto rinunciare al basket due volte alla settimana che gli piaceva tanto e non di rado gli capita di andar impreparato a scuola perché, puntualmente, i libri sui quali deve svolgere quotidianamente i compiti li dimentica in una delle sue due case.
In effetti è stato ormai ampiamente dimostrato che in situazioni di conflitto coniugale chi soffre di più sono i figli che vengono sballottati da un genitore all’altro e che, più spesso di quanto vorremmo, non vengono salvaguardati dalla guerra che si fanno la sua mamma e il suo papà. Si definisce alienazione parentale il risultato estremo del coinvolgimento dei figli nel conflitto parentale; generalmente con questo termine si fa riferimento ad una dinamica che insorge quasi esclusivamente nel contesto delle controversie per la custodia dei figli: un genitore (detto “alienatore”) attiva una vera e propria campagna di denigrazione immotivata contro l’altro genitore (detto “alienato”), al punto tale che il figlio si allea con il genitore alienatore evitando di frequentare e allontanandosi dall’altro genitore (nei casi più gravi il figlio si oppone drasticamente alla frequentazione dell’altro genitore).
La dinamica tipica di queste famiglie è quella della triangolazione: si tratta di una sorta di coalizione che si sviluppa quando uno dei genitori prova ad assicurarsi il supporto del figlio, che diventa quindi un suo alleato, nella lotta contro l’altro partner. Come conseguenza di ciò il bambino affetto da PAS (Sindrome da Alienazione Parentale) idealizza in modo assoluto il genitore affidatario e si schiera completamente dalla sua parte, confermando ogni suo ipotetico sospetto o assecondando ogni suo dubbio, genuino o meno; per contro, il rifiuto totale del genitore bersaglio è motivato da razionalizzazioni deboli o addirittura assurde, utilizzando a volte il linguaggio del genitore alienante.
Generalmente questi bambini tendono a sentirsi responsabili della felicità dei genitori e tutto ciò interferisce con lo sviluppo del bambino stesso e la capacità di instaurare buone relazioni sociali con i propri coetanei. L’alienazione parentale sembra avere effetti anche a lungo termine sul benessere psicologico dei figli. Ecco perché è importante, anche con l’aiuto di uno specialista, cercare di ridurre il conflitto tra i coniugi operando nell’esclusivo interesse del minore. Ecco un VIDEO estremamente interessante e significativo, tratto dalla trasmissione della RSI LA1 svizzera, incentrato sul tema del divorzio e della separazione vista con gli occhi del figlio.
Fonte :http://www.ilmediano.it/
Autore: Ester Miranda