Un altro caso, uno dei tanti di assurda giustizia, come quello di Fabrizio Adornato
il BIMBO è affidato alla madre, vive con lei ed il nuovo marito·Il padre lo dovrebbe vedere a scadenze regolari, come stabilito dal tribunale,ma cio’ spesso non avviene per mille ostacoli messi in atto dalla madre del piccolo· Il bambino subisce continue violenze e vessazioni psicologiche, sia dalla madre che dai nonni materni·Inizialmente non ne parla all’esterno, tanto meno col padre, custodisce il segreto poiché tende ovviamente a proteggere la madre ed i nonni,·Si limita a sperare che prima o poi le violenze abbiano termine, ma intanto tace con tutti·Le violenze fisiche e psicologiche si intensificano, sia come gravità che come frequenza· Si aggiungono anche le violenze assistite, a causa delle continue liti tra la madre il marito e il resto del nucleo famigliare nel corso delle quali urlano, si insultano a vicenda, si lanciano oggetti, distruggono mobili e talvolta si menano· Il marito non mette in atto violenze fisiche sul bimbo, continuano ad essere solo ad opera della madre e dei nonni materni· Il ruolo del marito riguarda solo violenze psicologiche,causato dal pesante clima che quest’ultimo sta vivendo con la ormai ex moglie.· In tali violenze psicologiche non solo non viene arginato dalla madre, ma essa stessa rincara la dose sia nelle umiliazioni di Arcangelo che nelle denigrazioni del padre.· IL BAMBINO NON NE PUÒ PIÙ: CAPISCE CHE NON POTRÀ USCIRNE SENZA L’AIUTO DI TERZI· Decide di liberarsi, parla col padre dicendo di non voler piu’ tornare con la madre,chiede aiuto, chiede di essere protetto dall’ambiente materno, chiede di andare a vivere con lui.· Si preoccupa anche di provare quanto sostiene: tiene un diario in cui descrive le violenze subite e registra con il cellulare le liti e gli insulti della madre ( teme che il padre non lo voglia credere)· Il padre inizialmente è perplesso, le enormità descritte da Arcangelo sembrano troppo gravi per essere vere, soprattutto strano che emergano tutte insieme dopo anni di silenzio totale.· Verifica la genuinità delle dichiarazioni del figlio (parere pro veritate, esperta in abusi sui minori), solo dopo tale verifica informa il proprio legale di voler prendere dei provvedimenti.· Insieme al suo ex legale chiede un parere al giudice Laura Picaro del TdM di Taranto, che lo consiglia di tenere il bambino con se e sporgere denuncia· Al termine delle vacanze estive comunica di non riportare il bambino presso l’ambiente maltrattante materno, in attesa dei dovuti accertamenti giudiziari.· Il piccolo viene ascoltato dal nucleo misto UPG della Procura della repubblica presso il TdM di Taranto, ai quali ripete le violenze subite, il bisogno di essere protetto, il desiderio di vivere col padre.· Il 6 settembre Il TdM emette un provvedimento che impone al padre di riportare Arcangelo dalla madre “per il bene del minore”, testuale (PROBABILE che non avessere letto la denuncia)· Il padre rifiuta, scrivendo che si assume la responsabilità di proteggere il figlio dall’ambiente maltrattante· I 7 settembre il Cellie si reca spontaneamente presso il TdM e il bambino viene nuovamente ascoltato da un giudice del TdM, quindi dallo stesso presidente del TdM· In entrambe le occasioni conferma quanto già dichiarato ai CC, aggiungendo ulteriori particolari sulle violenze subite, chiedendo di poter vivere col padre ed essere protetto dalla madre.· Il TdM che sembrava gia da subito a sottrarre il bimbo anche al padre (che lo stava proteggendo)stabilisce che il piccolo viva dal padre a Tuturano (BR) ed emette un provvedimento di protezione che limita le frequentazione madre-figlio a 3 ore settimanali, non da sola ma alla presenza di operatori dei servizi sociali.· Il padre avvia le pratiche per l’iscrizione a scuola a Tuturano, il figlio vive presso di lui ed i tempi sono molto stretti· L’istituto Jacovelli di Massafra (TA) presso il quale il bambino era iscritto nega il nulla-osta per la nuova scuola. La preside riferisce di aver ricevuto una diffida dalla madre e si prende delle singolari libertà dimostrando gravi pregiudizi antipaterni: pur non avendo avuto alcun accesso agli atti, non approva che il bambino stia col padre e secondo lei lo dovrebbero togliere ad entrambi.· Il TdM emette un provvedimento con il quale contraddice se stesso: Il piccino non può vivere col padre, deve frequentare la scuola di Massafra, viene collocato in casa.famiglia e sottoposto a CTU.· Nei confronti della madre vi sono delle misure limitative della potestà, nei confronti del padre nessuna, ma il bambino lo si toglie ad entrambi.· Il padre si oppone: non ha alcuna volontà aggressiva nei confronti della madre di Arcangelo, altrimenti si sarebbe precipitato a denunciarla da mesi senza prima effettuare alcuna verifica.· Il Tdm sospende il provvedimento in attesa del pronunciamento della Corte d’Appello. Arcangelo resta col padre che potrà iscriverlo a scuola, ma difatto nessuno lo accetta perche’ il TdM non si pronuncia in modo chiaro e soprattutto la Dott.ssa Capobianco, direttrice della scuola di Massafra nega ancora il Nulla Osta. (AD OGGI IL BIMBO NON HA MAI FREQUENTATO LA SCUOLA)
Il padre del piccolo ha fatto una diffida scritta alla direttrice della scuola, la quale non ha mai risposo ai suoi quesiti, e ugual modo ha fatto il Provveditorato agli studi di Brindisi, (piu’ volte sollecitato)
Ha avvisato il ministero, l’assessore alla cultura, i servizi sociali di Brindisi e Massafra, il Vescovo, il provveditore regionle ma le risposte sono evasive e scaricano le responsabilita’ per dompetenze…
Avvisa anche il Sindaco che poco puo’ fare a questo punto (gia si era prodigato per aiutare il Cellie) ma poco si era riusciti a fare.Il Cellie, si reca al Senato e mette a conoscenza alcuni senatori della sua vicenda, in primis la Senatrice Alessandra Gallone che promette di aiutarlo.
Nel frattempo lui con la sua associazione spontanea aderente a FeNBi (Movimento Contro Erode) e ad alre impegnate sulla difesa dei minori, organizza manifestazioni e convegni, a Roma, Sanremo, Bari, Taranto e Brindisi. In ultimo effettua lo sciopero della fame nei giorni di Natale e Santo Stefano, assieme ad un altro padre ed ha un prete che solidarizza con loro, inutile afferma lui festeggiare con un bimbo di coccio qualdo da LI A POCO IL SISTEMA DI ERODE SI SAREBBE PORTATO VIA IL SUO.
Le associazioni insorgono in maniera civilie, tempestano le redazioni dei giornali,e in maggior modo il Tribunale Per i Minori di Taranto con centinaia di e.mail, tutti conoscono Francesco e il suo bambino, l’intera citta’ e oltre gli sono testimoni….
NEL FRATTEMPO, NONOSTANTE IL PADRE MORENTE IN UN LETTO IL CELLIE, E’ COSTRETTO A PORTARE IL BIMBO AGLI INCONTRI CON LA MADRE SIA SU MASSAFRA CHE SU BRINDISI, NON TROVA ALIBI PER SOTTRARSI E GLI VIENE SEMPRE CHIESTA PIU’ COLLABORAZIONE, STANNO COSTRUENDO UN CAPPIO INTORNO AL COLLO AL FIGLIO E GLI CHIEDONO DI CONVINCERLO CHE E’ UNA BELLA CRAVATTA…. (Voglione che il Cellie convinca il figlio ad entrare in una casa famiglia,( LA MADRE DICE AL PICCOLO CHE SARA’ COME ANDARE AL CAMPEGGIO)…. (NO COMMENT)
Il suo legale, Lorenzo Iacobbi , anche egli impegnato in AMI per la difesa dei minori assieme all’avv. Gian Ettore Gassani e’ a dir poco costernato. Il presidente di FeNbi, il dott. Fabio Nestola non sa darsi una ragione per tale comportamento omissivo e persecutorio. tutte le associazioni presenti sul territorio sono disposte a scendere a Brindisi e presidiare “casa Cellie” affinche non venga perpretata questa nuova SHOA, “la deportazione di bambini in patria”….. La sua CTP Lorita Tinelli nota atteggiamenti ostili ed ingiustificati verso il padre da tutti gli antagonisti
Paradossalmente il 28 dicembre, giorno in cui la chiesa ricorda la strage degli innocenti, il Tribunale per i Minorenni di Taranto intima al padre di preparare il bambino (assieme ai servizi sociali ) per condurlo “volontariamente” presso una struttura convittuale (PENA LA DECADENZA DELLA PATRIA POTESTA’ E L’USO DELLE FORZE DI POLIZIA)…
Il padre e’ disperato, vorrebbe tutelare la vita del figlio, ma e’ messo alle strette da ingiunzioni che sono categoriche… per lui nessun margine di scampo, per il figlio peggio (LO ASPETTA UNA CASA FAMIGLIA SENZA CHE EGLI SIA RESPONSABILE DI NESSUN REATO SE NON QUELLO DI ESSERE VITTIMA DI UNA CONFLITTUALITA’ PERSECUTARIA NEI CONFRONTI DEL PADRE).
Non vogliamo sottrarci alle perizie dice il padre che di fatto lo ha sempre accompagnato durante gli ascolti, sia su Taranto che su Massafra (ascolti che di fatto sono stati azzerati dalle nuove disposizioni) ma vorremmo solo che questo bimbo potesse essere sereno almeno evitandogli di essere rinchiuso.
Lui vuole solo essere un bambino… il padre vuole solo proteggerlo dalle sofferenze e restare onesto.
P.S. Nel frattempo ho avuto diverse denunce false (ho le prove della mia innocenza) e sono stato riviato a giudizio, (sono difeso dall’avv: Pileggi Nicola di Ami ) le mie 3 denunce fatte dopo il necessario intervento dei Carabinieri, sono state forse archiviate, non ne ho piu’ saputo nulla.