Diritti dell’uomo, Italia maglia nera: peggio di noi solo Russia e Turchia
Nessuna grande novità: anche quest’anno il rapporto della Corte Europea dei diritti dell’uomo del 2012 fotografa un’Italia da bassa classifica. Peggio di noi solo Russia e Turchia, ma sembra solo una magra consolazione.
Nel 2012, infatti, sono stati 14.188 i ricorsi, presentati alla Corte di Strasburgo contro il Bel Paese, peggio del 2011 quando aveva totalizzato “solo” 13.741 ricorsi. Le violazioni dei diritti dell’uomo contestate all’Italia sono sempre le stesse: confische illegittime,lunghezza dei procedimenti giudiziari, drammatica situazione delle carceri in perenne sovraffollamento e violazioni del diritto alla vita familiare a cui si legano casi di affidamento di minori.
Ricorsi contro l’Italia
Il Bel Paese si tiene stretta la sua maglia nera per il rispetto dei diritti dell’uomo, e anzi, secondo le stime, sembra peggiorare, ogni anno che passa, la sua posizione. Nel 2009, infatti, i ricorsi contro l’Italia sono stati 7.150, la metà di quelli registrati nel 2012: 14.188
Le cause principali dei ricorsi presentati a carico dell’Italia sono, per quasi il 50%, la lunghezza dei procedimenti giudiziari; le confische non in linea con i principi sulla proprietà privata e le violazioni della carta dei diritti dell’uomo legate alla vita privata e familiare dei cittadini.
La corte di Strasburgo
Mentre l’Italia peggiora di anno in anno le sue performance, d’altra parte, la corte chiamata a giudicare il comportamento dei Paesi in base alla carta dei diritti dell’uomo migliora sempre più le sue prestazioni. Nel 2012 la Corte di Strasburgo, infatti, ha portato a termine 87.879 procedimenti, ben il 68% in più rispetto all’anno precedente.
Il buon andamento della Corte ha inciso sulla quantità di lavoro “arretrato” che, per la prima volta da più di dieci anni, ha registrato segno negativo. Le pendenze ancora in attesa si giudizio sono passate da 151.600 del 2011, a 128.100 del 2012, registrando unsignificativo calo del 16%. L’andamento positivo della Corte è dovuto principalmente al sistema del giudice unico che ha tagliato, nel 2012, 81.700 richieste cancellandole dal ruolo o dichiarandole irricevibili.
Il Ministro della Giustizia
Il Ministro della Giustizia, Paola Severino, nel corso di una visita a Strasburgo, non si è detta sorpresa dei risultati del rapporto. Secondo il Ministro non è possibile pensare che le misure adottate del governo Monti per migliorare la giustizia italiana, avessero già delle ripercussioni positive sui dati dall’anno appena concluso.
Teoria questa sostenuta anche dal vice presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo, Guido Raimondi che esprime il suo sostegno per le misure del Ministro Severino. “Gli interventi dell’esecutivo uscente- afferma Raimondi- hanno grandi potenzialità, ma i benefici si vedranno tra molto tempo e quanto fatto non basta”.