Ora i giudici devono rifondere i danni
Corte Conti della Puglia Sent. n. 251 del 18.02.2013
Ora i giudici che emettono sentenze in tempi irragionevoli devono rifondere i danni al Ministero della Giustizia per il risarcimento versato al cittadino ai sensi della Legge Pinto. I giudici cominciano a pagare: quando il magistrato deposita, senza ragione o alcuna giustificazione, una sentenza in notevole ritardo, deve aprire il portafogli e rifondere al Ministero i danni da quest’ultimo a sua volta risarciti al cittadino ai sensi della Legge Pinto. La cosiddetta Legge Pinto consente a ogni cittadino di richiedere allo Stato un risarcimento ogni qual volta il processo si sia protratto oltre un limite di tempo irragionevole. Ma se il ritardo è dipeso dall’inerzia ingiustificabile del magistrato, il Ministero della Giustizia può rivalersi contro quest’ultimo. A dirlo è stata la Corte dei Conti della Puglia [1], che ha condannato un giudice onorario per aver depositato in cancelleria una sentenza ben dopo tre anni da quando il processo era finito e il giudice aveva preso in decisione la causa. Il giudice – scrive la Corte – non può richiamare, a propria discolpa, le disfunzioni della cancelleria e di tutto l’ufficio giudiziario, in quanto lui stesso deve avere sempre contezza dei fascicoli assegnatigli che deve portare a decisione. Corte Conti Puglia, sent. n. 251 del 18.02.2013.