Affido condiviso, si cambia già«Ai bambini doppio domicilio»
Nuovo disegno di legge: meta’ del tempo con la mamma, meta’ col papa’NON SARÀ come l’araba fenice. Il nuovo disegno che è già al Senato e riscrive la normativa dell’affido condiviso non risorgerà dalle ceneri della legge 54, che a poco più di quattro anni dalla promulgazione è già da rottamare.Un disastro su tutta la linea. Il disegno di legge 957 è calendarizzato, ma con l’aria di elezioni in primavera c’è il forte rischio che slitti a chissà quando. La legge del 2006, che si fondava sul principio della ‘bigenitorialità’, apriva una strada coraggiosa nel nostro Paese. Strada che all’atto pratico, però, si è rivelata più dissestata della Salerno-Reggio Calabria.
«Fondamentalmente i contenuti del nuovo disegno di legge tendono a togliere potere discrezionale alla magistratura», dice Alessio Cardinale, segretario nazionale di Adiantum, l’associazione che riunisce le associazioni per la tutela dei minori. «La magistratura ha svuotato completamente di significato la legge 54, con una interpretazione estensiva che di fatto ha disapplicato la legge stessa. Si è trattato di un vero e proprio abuso di posizione nel merito, frutto di una cultura retrograda e della volontà, comunque, di non volerla applicare. La legge in sé è buona ma non ha trovato applicazione per l’invasione del potere giudiziario in quello legislativo. In pratica la magistratura si è fatta una legge da sola, esautorando il Parlamento».
Quali sono i cardini del nuovo disegno di legge?
«Innazitutto i tempi paritetici, che si sottraggono alla discrezionalità del giudice. Significa che se due persone si separano, i figli trascorrono metà del tempo con la madre e metà con padre, così si elimina l’assegno di mantenimento per i compiti di cura, assegnati di solito alle mamme. Tutto questo, ovviamente, se c’è parità di reddito. I figli avranno doppio domicilio e cade la mostruosità giuridica del ‘collocatario prevalente’. E’ previsto anche il passaggio obbligatorio in mediazione familiare, il divieto di portare arbitrariamente via i bambini a grande distanza: i figli rimangono nella città dove sono nati e cresciuti».
Come sarà regolato il profilo economico?
«Il mantenimento diretto sarà preferito a qualunque altra soluzione. Il giudice oggi stabilisce una cifra senza tenere conto delle tabelle Istat. Non sarà più così. E’ giusto che chi guadagna di più contribuisca maggiormente al mantenimento dei figli, ma per la quantificazione si farà riferimento ai parametri Istat».
Adiantum ha promosso un’azione giudiziaria collettiva contro il ministero della Giustizia e il Csm «che avrebbero dovuto vigilare sulla corretta applicazione della legge 54 e non lo hanno fatto». Il ministero ha avviato ispezioni a seguito delle numerose diffide individuali ricevute e il 15 ottobre l’associazione ha depositato quella collettiva.
di LORENZO SANI