Addio figli e figliastri, stesso status
Inoltre il ddl sposta l’attenzione dal concetto di ‘potestà dei genitori’ al più generale concetto delle relazioni che intercorrono tra genitori e figli. Accanto ai doveri dei genitori – mantenimento, educazione e istruzione (già previsti dalla Costituzione) – viene introdotto il diritto del figlio ad essere assistito moralmente, a crescere con la propria famiglia, ad avere rapporti con i parenti e ad essere ascoltato in tutte le questioni e le procedure che lo riguardano (soprattutto, ad esempio, nei processi giudiziari per riconoscimento o affidamento).
Quanto alla modifica della disciplina sul riconoscimento dei figli nati fuori dal matrimonio, viene affermato il principio che il figlio riconosciuto è parente dei parenti del suo genitore; si prevede, ai fini del riconoscimento, un abbassamento da 16 a 14 anni, dell’età richiesta per esprimere il consenso; si afferma l’esigenza di un adeguamento della disciplina relativa all’inserimento del figlio nella famiglia del genitore che lo ha riconosciuto con quella dettata in materia di affidamento condiviso; si prevede l’adeguamento della disciplina sulle eredità e sulle donazioni per eliminare ogni discriminazione tra figli.
Il provvedimento introduce infine la nozione di ‘abbandono’ del figlio riguardo alla mancanza di assistenza da parte dei genitori e della famiglia che abbia comportato un’irreparabile compromissione nella crescita del minore. In ogni caso le condizioni di indigenza dei genitori non potranno costituire un ostacolo al diritto del minore a vivere nella propria famiglia.