Alienazione Parentale, 5 punti a favore del decreto del Tribunale Castrovillari
Vediamo in questi pochi punti perché il decreto del Tribunale di Castrovillari è importante:
#1 – Alienazione Parentale non Sindrome di Alienazione Parentale
La CTU parla di alienazione parentale, non di PAS intesa come Sindrome.
«il caso presenta le dinamiche disfunzionali di un complesso processo psicologico di alienazione parentale. I figli stanno vivendo una situazione di grave pregiudizio per la loro salute, subendo un significativo condizionamento psicologico al fine di cancellare e sostituire la figura paterna con quella del marito della madre. I figli stanno vivendo una fase di significativa confusione e stress psicofisico a causa della situazione familiare.
I diritti dei figli non sono rispettati dalla madre che attraverso specifiche strategie comportamentali e comunicative, dirette/indirette e volontarie/involontarie, ha indotto nei bambini l’idea di un padre dannoso e violento, senza attendere il giudizio dell’Autorità Giudiziaria».
#2 – Il Giudice è peritus peritorum
La Consulenza Tecnica d’Ufficio aveva suggerito al Giudice affidamento super esclusivo al padre e inversione di collocamento (dalla madre al padre). Il Collegio, invece, ha preferito collocare i figli temporaneamente in casa famiglia per favorire il riavvicinamento con la figura paterna e dare la possibilità alla madre di ravvedersi.
#3 – Intervento del Consultorio durante il procedimento
Il Collegio preferisce non chiudere il procedimento dopo il deposito della CTU, ma di prevedere il provvedimento del collocamento in casa famiglia e riavvicinamento figli-padre durante il procedimento. Una sorta di “messa alla prova” come avviene nel Processo Penale Minorile. Il procedimento si conclude con l’avvenuto riavvicinamento figli-padre.
#4 – Dai, vieni anche tu, perché papà è bravo, non è vero che è cattivo, non ci fa niente
Il decreto è ricco di stralci delle varie relazioni del Consultorio che ha preso in carico il caso durante la permanenza dei figli in casa famiglia. E’ uno dei pochi casi in cui è possibile verificare cosa succede quando un figlio viene allontanato dal genitore dominante e il conseguente processo di riavvicinamento all’altra figura genitoriale.
#5 – Il genitore dominante non collabora, nemmeno dopo l’inversione di collocamento
Riferisce il Collegio nel decreto che si è tenuto conto «dell’intento alienante che continua a connotare il comportamento della madre, abbisognevole di un supporto terapeutico ad oggi ancora non sperimentato»