Da “cuori spezzati” a vendicatori E gli ex di Varese diventano hacker
VARESE – SPIARE NEL COMPUTER E NEI DATI SENSIBILI DEL PROPRI PARTNER PER VENDETTA PUÒ PORTARE A UNA DENUNCIA Varese – «Sveglia Morty ,c’è puzza di accertamento». Così una vendicativa e ferita Bette Midler minacciava il marito fedrifrago che la stava lasciando per un’ochetta ventenne nel “Club delle prime mogli”.
E lo diceva, la Midler, sventolandogli sotto il naso i registri contabili paralleli, quelli veri in realtà, dove l’ex marito registrava il nero e che il Fisco avrebbe trovato interessantissimi. Il tutto per ottenere un giusto assegno di mantenimento dopo avergli dedicato la vita.
Finzione cinematografica? «Non proprio – spiega Patrizia Esposito, presidente della Camera penale di Varese – Purtroppo accade davvero e molto spesso».
Non che un matrimonio naufraghi, quello può capitare, ma che mariti o mogli lasciati e feriti cerchino vendetta, denaro e riscatto in sanguinarie cause di separazione, procurandosi le prove di essere nel giusto attraverso un reato. «È proprio così – continua Esposito – Registri rubati, estratti conti bancari sottratti notte tempo, ma anche materiale informatico e telefonico. Sottrarlo non si può: non soltanto non avrà valenza davanti al giudice, ma frutterà certamente al sottrattore una denuncia».
E l’amore che finisce ai tempi di internet è ancora più complicato. Per tante ragioni: ad esempio la globalizzazione, la comunicazione in tempo reale, non aiuta per niente i rapporti clandestini.
A Varese, stando all’esperienza degli avvocati civilisti specializzati nel diritto di famiglia, oltre il 30% dei tradimenti che faranno poi naufragare l’unione felice viene scoperta dal tradito a mezzo e mail o telefonino. Al primo posto nella classica ci sono gli sms: i tanto attesi messaggini, meno impegnativi di una conversazione, danno meno nell’occhio, basta un attimo per rispondere e non comportano tono imbarazzato e impacciato in caso di testimoni alla risposta, hanno un difetto.
Restano nel tempo: sono le famose parole che restano. Perché nessuno, a quanto pare, dà seguito alla promessa fatta all’amante di farli sparire in tempo reale. Quindi messaggini, ma anche fotografie scattate con i cellulari, e mail e profili Facebook sono la nuova frontiera.
E il tradito, che magari sino a due giorni prima non riusciva ad accendere un Pc, all’improvviso si scopre hacker di prima categoria. Fiutato l’inganno ne cerca le prove cominciando da computer e telefonini.
«Oggi – spiega Esposito – e mail e cellulari sono equiparati a tutti gli effetti a corrispondenza privata. La famosa busta chiusa che non può essere aperta o letta da nessun’altro che non sia il destinatario».
Fonte:http://www.laprovinciadivarese.it