(ASCA) – Roma, 21 gen 2014 – Doppia condanna per l’Italia da parte della Corte Europea per i diritti dell’uomo. Il tribunale di Strasburgo ha imposto al nostro paese un risarcimento di 40 mila euro in favore di Luigi Placi, residente a Specchia, costretto vent’anni fa a prestare il servizio militare obbligatorio ”malgrado il suo stato di salute mentale fosse fragile”. Arruolato nel 1994, l’uomo ha subito ”trattamenti disumani e degradanti” prima di essere congedato per ”stati d’ansia” nell’aprile del 1995. L’Italia dovra’ versare 40 mila euro anche a una cittadina cinese residente a Padova, Jiaoqin Zhou, che dopo essere arrivata in Italia nel 2000 insieme al marito e una figlia di quattro anni, nel 2002 aveva partorito una seconda figlia. Le due bambine erano state mandate dai nonni in Cina e nel 2004 il suo partner l’aveva lasciata mentre era incinta di un terzo figlio, nato a settembre dello stesso anno. Inizialmente ospitata presso una struttura pubblica, la donna aveva trovato lavoro e senza informare i servizi sociali aveva affidato il figlio a dei vicini di casa durante l’orario di impiego. Il tribunale dei minori italiano aveva aperto una procedura di adozione, sostenendo che la madre non era in grado di accudirlo. La Corte europea ha riconosciuto la violazione del ”rispetto della vita privata e famigliare”.
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