Gli incontri “protetti”
Molti credono di sapere cosa sia un incontro protetto.
Quando l’assistente sociale mi ha scritto per comunicare l’inizio degli incontri protetti sono rimasto perplesso …… ma superata la sorpresa mi sono recato in farmacia per acquistare i preservativi.Mi sono detto : “Però questi assistenti sociali aiutano le persone organizzando incontri tra mamme e papà separati per tirarli su di morale… e si preoccupano anche delle malattie veneree”.
Certo non so dove portarla questa mamma che mi presenteranno, non ho una casa.
Il giudice la casa la assegna sempre alla madre, cosi come i figli, perché noi papà siamo considerati tutti e dico tutti tutti , stupidi,incapaci e violenti.
Andremo a casa sua.
Si ma almeno dovrei portarle delle rose o delle gelatine di romanengo, solo che il giudice mi ha dimezzato lo stipendio tra assegno di mantenimento figli, importo che compete stranamente sempre e solo al padre, mutuo, avvocati ora non riesco nemmeno a mantenermi .
Mi aiutano e mi ospitano i miei genitori pensionati.
Sono tornato un po’ bambino.
Le porterò un disegno fatto da me …un tramonto.
Poi degli amici mi hanno spiegato che gli assistenti sociali il morale non te lo tirano su ma te lo tirano giù.
Sono venuto quindi a sapere che gli incontri protetti riguardavano i miei figli.
Allora ho pensato : Però. E’ bello che gli assistenti sociali si preoccupino della nostra sicurezza con tutte le rapine, gli scippi, gli scandali dei politici locali che avvengono a Genova, avere una scorta, dei carabinieri, delle guardie del corpo che ci proteggano è forse eccesivo, roba da grossi papaveri, ma professionale.
Infine ho saputo che è l’educatore …. il protettore ….ma di chi ?
Fino al giorno della separazione, nei miei primi 50 anni di vita sono sempre stato un cittadino modello, un lavoratore onesto, un padre esemplare. Ma da quel giorno per i giudici e i servizi sociali e gli psicologi il padre si trasforma in un delinquente, un depravato. Un individuo senza diritti, da spolpare, da perseguitare.
Un tizio che deve pagare tutti i mali della società.
Sono certo che la maggioranza di quelli che hanno pensato di conoscere gli incontri protetti in realtà ne sa tanto come sui lager nazisti tedeschi.
Voglio dire……………… ne parla……… per sentito dire……. o per averlo visto…… ma quanti lo hanno vissuto da deportati / protettati ?
Quanti di voi hanno sentito il fiato dell’educatore sul collo mentre parla, guarda, gioca con i suoi figli ?
Quanti hanno salutato i figli dopo 50 minuti sapendo che il prossimo colloquio sarà tra 15 gioni ossia 21.600 minuti ?
Quanti prima di parlare con i propri figli o di domandargli qualcosa devono chiedere il permesso al secondino ?
Anche se neppure i detenuti, quando incontrano i figli in carcere, subiscono gli incontri protetti.
Gli incontri protetti sono le lente torture della santa inquisizione
Gli incontri protetti sono lo svilimento agli occhi dei propri bambini
Somo la distruzione della figura paterna.
L’immagine che i figli conserveranno per tutta la vita del proprio padre sarà quella di un deportato/protettato , una persona di cui la gente ha paura, incapace di assumere decisioni.
Una persona assente dalla loro vita.
Un perdente, un inetto
Una figura che non può trasmettere nessun valore , tantomeno speranza.
La sua umiliazione trasuda da ogni poro, tantopiù se immotivata e con essa si porta via esistenze ed equilibri psicologici futuri di giovani italiani
Fiori recisi sul nascere che non sbocceranno mai più.
Non solo orfani di un genitore e quindi vittime di un’assenza ma orfani e figli di un escluso dalla società, figli di una persona da cancellare in confronto alla importanza di cui viene investita la figura materna.
Spero che ora tutti sappiano che cosa è effettivamente un incontro protetto dei servizi sociali.
Il fatto che rappresentino una fonte di reddito per molte categorie mi ricorda un animale selvaggio chiamato sciacallo.
Grazie a tutti
Ironico ma al tempo stesso veritiero e reale. Effettivamente è così, e se poi il padre durante gli incontri protetti dice bugie, per paura, per nascondersi, allora apriti cielo!!! I Servizi Sociali non lo perdoneranno mai, e non passeranno mai dalla sua parte. Come andranno poi a finire questi incontri protetti, chi lo sa….. Si sa quando iniziano, non si sa quando finiranno per sempre, e soprattutto in che modo finiranno…..
Si..triste…molto triste, ma ti dico che non tutti gli assistenti sociali sono così. Ho avuto diversi colloqui con la prima…un disastro e un disastro anche la sua relazione. La mia ” aguzzina” (la ex) ha insistito..psicoterapeuta infantile…beh credimi si è data la classica ZAPPA SUI PIEDI!! Ho incontrato finalmente L’UMANITA’!! Hanno capito che il fine del BOIA non era difendere lo stato psichico della bambina ma DISTRUGGERE IL MIO!! Alla fine la seconda relazione hanno letteralmente distrutto tutto ciò che aveva MISERABILMENTE costruito. Morale: NON TUTTI GLI ASSISTENTI SOCIALI SONO UGUALI!!
Salve, faccio l’educatore e in diverse occasioni mi è stato richiesto di seguire visite protette.
Ovviamente non parlo del SUO specifico caso, non la conosco e probabilmente è un padre assolutamente adeguato (e in tal caso sicuramente la scelta dell’assistente sociale di far seguire la sua visita non è opportuna) ma in diverse circostanze le cose vanno in modo diverso…
Genitori impegnati esclusivamente a insultare il proprio ex, genitori che danno informazioni sbagliate e fonte di ansia per i bambini (“vedrai che tra poco verrai a vivere da me”, “ho chiesto al giudice di allontanarti dalla mamma”, ecc…), genitori che letteralmente minacciano i figli per gelosia (“non affezionarti al nuovo compagno perché non ti perdonerei mai)… Insomma, in tanti casi l’educatore è davvero una figura di mediazione e garanzia.
In altri casi, infine, quando si ha a che fare con genitori in grosse difficoltà rispetto ai figli, dove la relazione genitore-figlio è in crisi a causa della lontananza e della mancanza di quotidianità (ho in mente certi incontri in cui i due passano un’ora, praticamente in silenzio, al bar del centro commerciale a bere una coca…), l’educatore può essere un “catalizzatore” dell’incontro e accompagnare genitore e figlio a dare un senso al tempo passato assieme…
Certo, non è facile.
Salve trovo un linguaggio troppo ironico non divertente, e di base volgare e non limpido, che va ad avvalorare misure restrittive.
Comprendo la rabbia e la distruttività che questi inc.prot. esercitano sul padre e anche sui bambini,e la non chiarezza su come uscirne.
Piuttosto qualcuno sa la prassi o è in grado di raccontare un esperienza a lieto fine?
Anche io da padre mi ci sono ritrovato per motivazioni vere- anche se amplificate- ma già da tempo estinte.
Gli incontri protetti vanno bene se misurati alla problematica che gli ha creati, io sono un padre, è vera l’incapacità culturale e pratica dei cosìdetti educatori, che almeno nel mio caso hanno il solo scopo di torturare me e mia figlia che ha 6 anni.Mi dispiace non essere dettagliato perchè penso non serva a nulla. ANDREBBE RIFORMATO QUESTO SETTORE DELLE S.S.