Genova – Interventi per i genitori separati
Ieri 10 giugno 2013 abbiamo partecipato come associazione Papà Separati Liguria presso la sede del PD di Genova, alla presentazione del bando per € 2.500.000 , di cui € 1.500.000 per il solo capoluogo, stanziate per la ristrutturazione di mini alloggi da assegnare ai genitori separati in difficoltà abitativa per un massimo di due anni.
Il bando preparato da Arte, la società che si occupa di edilizia pubblica popolare per la regione, è stato portato a conoscenza, dal comitato welfare del PD, alle associazioni di inquilini e proprietari e alla nostra ass. onlus·Papà Separati Liguria.
Il bando si rivolge ai privati, proprietari di miniappartamenti ( max 50 mq), prospettandogli la possibilità di ristrutturare l’immobile con un contributo pubblico ( max € 25.000) del 25% o del 40% della spesa a fronte di un impegno a locare l’abitazione per 15 / 25 anni ad un canone calmierato di circa € 300 mensili. Al bando partecipa per la parte non coperta dai privati l’ERP, edilizia pubblica residenziale, ed in questo caso la percentuale di contributo alle spese di ristrutturazione sale al 60% .
Le altre associazioni hanno criticato l’ intervento che prevede una cinquantina di alloggi, giudicandolo risibile rispetto ai problemi generali della casa nella nostra regione.
I nostri interventi hanno evidenziato innanzitutto la vergognosa passività da parte delle istituzioni pubbliche, PD compreso, ad accettare che dopo una separazione coniugale uno dei due genitori debba sempre ritrovarsi povero e disperato sotto tutti gli aspetti, abitativo, economico, affettivo mentre l’altro si ritrovi addirittura in una situazione migliore della precedente.
Abbiamo sottolineato che la separazione deve prevedere la divisione paritaria ,50% di tutto ciò che esisteva prima.
Per cui prevedere l’alternanza dell’utilizzo della casa familiare o addirittura la divisione in due dell’immobile se di propriet à per evitare che un genitore debba pagare mantenimento, mutuo e affitto. Alla fine tutti hanno concordato che visto che la politica e le istituzioni non riescono a risolvere i problemi dei cittadini alla radice tale proposta è sicuramente meglio di niente.
Massimo Lambiase ·- Responsabile di Genova
Alleghiamo di seguito quelle che per noi erano richieste che avrebbero dovute essere prese in considerazione e che avevamo inviato in una lettera aperta ai candidati 2013 ·riguardanti gli interventi regionali abitativi
·A livello regionale
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Status di Genitore Sfrattato. Equiparare la categoria dei genitori separati con figli minori non conviventi – costretti a lasciare la propria abitazione a seguito di sentenza di separazione/divorzio o decreto del TdM – allo status di cittadini sfrattati per finita locazione, indipendentemente dal titolo di proprietà della precedente abitazione assegnata all’altro genitore collocatario della prole.
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Assegnazione di 10 punti per l’alloggio di edilizia popolare (graduatoria) all’emissione dei provvedimenti di separazione e di assegnazione della casa coniugale ai figli ed all’altro coniuge, equiparando la sentenza ad uno sfratto esecutivo, con riconoscimento dell’effettivo disagio economico. Gli alloggi sono quelli esistenti o da realizzare attraverso fondi destinati tramite i piani casa regionali o attraverso l’assegnazione di aree e concessioni a favore di cooperative organizzate, costituite tramite le associazioni dei genitori separati.
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Sostegno al reddito di 400 euro mensili tramite la legge 38 del 2008 sostegno per genitori separati (mai finanziata dalla regione Liguria) che aiuti per un periodo di 18 mesi:
– per i papà separati a sostenere il nuovo affitto ed integrare il mantenimento diretto ed indiretto dei figli, secondo gli obblighi di legge, in caso di perdita del lavoro, cassa integrazione, mobilità o malattia.
– per le mamme separate ad integrare il mantenimento dei figli in caso di non corresponsione dell’assegno da parte dell’altro genitore o per far fronte ad affitto e spese mediche documentate.
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Accesso al credito agevolato per i genitori separati nell’esclusivo interesse dei minori lombardi (per esempio, per le spese di trasporto per poter stare con i propri bambini);