La difficoltà ad aprirsi e chiedere aiuto, quando l’uomo è vittima di violenza e abuso domestico
Una review ha analizzato quali siano gli impedimenti principali rispetto alla ricerca di aiuto da parte di vittime maschili di abuso e violenza domestica
Nonostante episodi di abuso e violenza domestica da parte di membri della famiglia o del partner vengano riportati più frequentemente da vittime femminili, tale fenomeno viene spesso denunciato da vittime maschili.
Al termine delle analisi sono state identificate due tematiche principali: gli ostacoli che le vittime maschili avevano incontrato nell’aprirsi inizialmente rispetto all’abuso e alla violenza domestica e nel richiedere conseguentemente aiuto, e l’effettiva esperienza di intervento e supporto ricevuta.
Rispetto ai principali ostacoli al confidarsi e al richiedere aiuto riportati dai partecipanti è emersa in particolare la paura di confidarsi rispetto all’aver subito abuso e violenza domestica, rilevata in 10 dei 12 studi presi in esame: le vittime maschili hanno infatti riportato non solo paura rispetto alla possibilità che la loro testimonianza non venisse considerata veritiera, ma anche di essere accusati ingiustamente di essere i perpetratori di tale violenza. I partecipanti hanno riportato anche timore rispetto alle possibili implicazioni pratiche derivanti dal richiedere aiuto, quali il dover lasciare il nucleo abitativo, l’impatto finanziario e professionale, le ritorsioni da parte del partner e la perdita della custodia dei figli.
Strettamente legato alla paura di confidarsi è risultato il tema della sfida alla mascolinità: le vittime avevano infatti timore di apparire e di sentirsi meno uomini nel riportare comportamenti abusanti nei loro confronti da parte del partner, fattore al quale si univano conseguentemente vergogna e negazione degli eventi.
L’assunzione che l’abuso e la violenza domestica siano principalmente di tipo fisico risulta un deterrente per le vittime maschili rispetto alla possibilità di aprirsi rispetto a tale fenomeno, fattore che alimenta lo stigma sia da parte della società che da parte dell’individuo.
Un altro ostacolo alla richiesta di aiuto riportato dai partecipanti è stato la presenza di un senso di impegno nella relazione con il partner, rispetto al quale le vittime esprimevano preoccupazione. Molti degli uomini intervistati hanno infatti riportato il desiderio che i comportamenti abusanti finissero ma non la loro relazione con il partner, al quale si sentivano ancora emotivamente legati.
Nella relazione con le figure deputate al supporto, le vittime hanno espresso preferenze rispetto alla possibilità di ricevere aiuto da parte di professionisti di sesso femminile e rispetto al mantenimento di una continuità nella cura. Alcuni dei partecipanti, i quali intrattenevano rapporti sessuali con partner maschili, hanno inoltre riportato una mancanza di comprensione e di cura adeguata da parte dei professionisti, evidenziando inoltre come i servizi di supporto fossero orientati principalmente alla presa in carico di vittime eterosessuali e al fornire trattamenti che risultavano stereotipati rispetto al genere.
Le tematiche emerse dalla review di Huntley e colleghi (2019) mettono in luce aspetti comuni alle vittime femminili, come il timore di perdere l’affidamento dei figli, ma anche aspetti specifici delle vittime maschili, come la paura di essere accusati ingiustamente di essere i perpetratori dei comportamenti abusanti. Gli autori evidenziano l’importanza nella pratica clinica della creazione di servizi deputati all’aiuto e al supporto delle sole vittime maschili di abuso e violenza domestica, i quali devono essere inclusivi rispetto a tipologie diverse di mascolinità e di orientamento sessuale per accogliere la domanda d’aiuto in modo efficace
Scritto da: Giulia Giribono
Fonte: https://www.stateofmind.it/2019/11/abuso-violenza-vittime-maschili/?fbclid=IwAR1kPZ3wk7sNJHJutznSiZbDtY5yLrI9sVNXafYk7X1ZxqCxhgETDB-6BPE