La ninna nanna del papà
Facendo un giro sul blog Famiglia a strati, che si occupa di raccontare la vita delle famiglie separate e ricostruite, mi imbatto in un post che si chiama Facciamo pietà. Sulle prime non ho colto il senso della nota, poi sono andata a leggere il testo della ninna nanna, postato originariamente su InfanziaWeb, e devo dire che ho avuto il mio bel momento di perplessità.
Vi lascio qui alcune righe della canzoncina (testo di F. Bonagura-M.Roversi) e vi invito a rileggerla con calma e poi decidere: questo testo ha una sua validità nel rappresentare o raccontare i papà separati? Può essere utile ad un bambino? Io naturalmente ho il mio punto di vista, ma stavolta, davvero, non vorrei influenzarvi:
Papà, tu che litigavi con la mamma ogni cosa era motivo di discussioni,
te ne sei andato per non tornar più,
ci siamo stretti, insieme piangevamo.
Papà, non ti odio, dimmi come va,
ti vedo mentre in auto vai al lavoro,
ricordo quando insieme giocavamo,
quando mi stringevi forte al cuore.
Sei sempre nei miei sogni e ricordi,
voi grandi avete deciso anche per me,
papà lo so che mi vuoi ancora bene,
e che pure tu hai sofferto e che soffri.
La mano corre, ti scrivo una lettera,
per dirti che mi manchi, mi manchi,
ora capisco quello che facevi per me
ma è troppo tardi, ora non sei con me.