Lettera aperta ai politici
Genova, febbraio 2020
L’Associazione Papà Separati Liguria APS, ha sintetizzato, in questo documento che sottopone ai Candidati delle prossime elezioni regionali, una serie di richieste urgenti provenienti da soci e semplici cittadini, presenti su tutto il territorio ligure che potrebbero migliorare la condizione dei figli e dei loro genitori coinvolti nelle separazioni coniugali.
Naturalmente sappiamo che alcune problematiche hanno implicazioni nazionali , ma ci aspettiamo comunque delle risposte nell’assunzione da parte dei Candidati di posizioni ufficiali, che saranno valutate ora, ed indubbiamente verificate al termine della tornata elettorale.
L’Associazione chiede, da parte dei Candidati, risposte chiare e concrete, anche perché si parla di genitori, di figli, di bambini, di adolescenti, di nonni che subiscono, molto spesso, decisioni drammatiche e assurde, (Bibbiano, Forteto ecc. insegnano) senza possibilità di appello.
Noi vorremmo figli felici, liberi di vivere la loro fanciullezza con entrambi i genitori e non cittadini della futura società terrorizzati strumentalizzati da tecnici vari e usati in maniera strumentale da alcuni genitori senza scrupoli .
La Costituzione Italiana detta “ Tutti i cittadini hanno pari dignità` sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso…“ ( art.3 ) “ La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società` naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio e` ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi,…..” ( art.29 ) “ E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio…… “ ( art.30 ) e quindi chiarisce che non esistono genitori di serie A e genitori di serie B a prescindere dal genere a cui appartengano.
La Legge 8 febbraio 2006 n. 54 “ Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento “ è attualmente la normativa che dovrebbe regolare le separazioni coniugali in presenza di figli in Italia.
Noi reputiamo la L. 54/2006 un valido strumento giuridico per dirimere le controversie susseguenti una divisione familiare, ma purtroppo tale Legge viene, nei Tribunali italiani, disattesa, non applicata.
L’affido condiviso pur esistendo “nominalmente” viene sistematicamente eluso, con l’utilizzo di vari espedienti che tale legge non prevede ( il genitore collocatario, il diritto di visita, ecc ), facendo in modo che l’affido esclusivo, appannaggio delle leggi precedenti, uscito dalla porta rientri dalla finestra.
Questo in quanto gli addetti ai lavori ( Magistrati, assistenti sociali e psicologi ) restano ancorati ad una mentalità ottocentesca in cui le madri si occupavano esclusivamente dei figli e della casa e gli uomini esclusivamente di portare a casa il denaro necessario per vivere. Una attribuzione di ruoli ormai inesistente. Al giorno d’oggi l’uomo e la donna, non sappiamo se positivamente o negativamente, svolgono le stesse mansioni sia in casa che sul lavoro senza differenza alcuna.
Non bisogna essere scienziati per capire che una famiglia unita con un certo bilancio familiare nel momento in cui si disintegra vede a fronte di una stabilità delle entrate un raddoppio delle uscite con una ovvia e conseguente situazione di grave difficoltà economica.
Ciò è determinato dal fatto che il genitore ( nel 95% dei casi il padre ) che lascia l’abitazione familiare è costretto a trovarsi una nuova casa, comprare nuovi arredi, pagare nuove utenze, mantenere i figli quando sono con lui, con lo stipendio ridotto del 60/70% a causa del vecchio mutuo e dell’immancabile assegno di mantenimento dei figli. Questo oltre al danno di subire un distacco lento e progressivo dai propri ragazzi che non possono frequentare il loro padre per più di 6/8 giorni al mese.
Al contrario il genitore a cui sono affidati i figli (genitore collocatario) e di conseguenza assegnata la casa coniugale e congiuntamente corrisposto un assegno di mantenimento prole, si ritrova con una situazione generale migliore della precedente, ed è evidente quindi lo squilibrio, la sproporzione con cui le conseguenze negative della separazione vengono attribuite.
In conclusione chiediamo
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Applicazione dei tempi paritetici di presenza dei figli minori , presso entrambi i genitori se richiesto da almeno un genitore.
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Applicazione del mantenimento diretto dei figli , ogni genitore provvede direttamente alle spese ordinarie dei figli quando sono con lui/lei e, proporzionalmente al proprio reddito, per le spese straordinarie secondo i protocolli definiti.
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Applicazione del diritto dei figli a conservare rapporti significativi con i parenti di ogni ramo genitoriale, i quali hanno diritto di ricorrere autonomamente in tribunale.
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Applicazione del diritto prioritario dei figli di rimanere nel luogo dove sono cresciuti in caso di trasferimento abitativo di uno dei genitori.
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Applicazione della doppia residenza anagrafica dei figli presso entrambi i genitori.
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Applicazione della legge 328 del 2000 (“Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”), che all’art.13 prevede l’istituzione della “Carta dei Servizi Sociali”. Nella carta dei servizi sociali devono essere definiti i criteri per l’accesso ai servizi, le modalità del relativo funzionamento, le condizioni per facilitarne le valutazioni da parte degli utenti e dei soggetti che rappresentano i loro diritti. Nel marzo 2010 l’assemblea dei sindaci ha approvato uno schema con cui dovrebbero essere realizzate le carte dei servizi. Richiesta da noi ai comuni nel 2013.
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Applicazione della garanzia del Diritto alla difesa, attraverso la videoregistrazione delle audizioni dei componenti delle famiglie prese in carico.
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Istituzione del Garante della Bigenitorialità con competenze autonome e deliberanti in merito a tutti i procedimenti amministrativi e giuridici cui è coinvolta la pubblica amministrazione del Municipio. Bigenitorialità: il diritto del minore a non essere separato dai propri genitori e di ricevere il sostegno educativo, fisico e morale di entrambi. Il bambino ha il diritto di avere rapporti continuativi e significativi con entrambi i genitori anche se questi sono separati tra loro.
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“Istituzione del Registro della Bigenitorialita’” Troppo poche sono le città in Liguria dove questo è stato realizzato, molte dove si sta lavorando per istituirlo. Richiesta dal 2015
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Disponibilità della casa familiare al legittimo titolare del diritto di godimento della stessa.
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Obbligo per i genitori di presentare (meglio congiuntamente ma anche separatamente) un “piano genitoriale” per i figli minori: modalità di frequentazione (secondo tempi paritetici), scuole, cure mediche, etc.
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Collocamento dei minori fuori famiglia solo in caso di gravi ed accertate situazioni di pericolo (modifica art 403 c.c.); possibilità di contraddittorio e impugnabilità immediata dei procedimenti esecutivi; precedenza del collocamento presso parenti ed affini; trasferimento di competenza al tribunale ordinario. 26 i milioni di euro spesi dal solo Comune di Genova per i centri di accoglienza per minori. Uno spreco enorme del denaro pubblico.
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Un concreto ridimensionamento del ruolo e dei poteri dei servizi sociali riconducendoli alla loro corretta funzione di sola assistenza e non decisionale sui provvedimenti da adottare nei rapporti minori/genitore. I Giudici spesso si affidano, ciecamente, a questi dipendenti comunali investendoli di enormi poteri. I servizi sociali, spesso al centro di aspre critiche, hanno la possibilità di distruggere il rapporto genitori/figli senza che alcuno controlli o verifichi. Interventi pesantissimi, assunti sulla base di poche indagini, fondate su 2/3 ore di colloquio, interpretazione di sogni o disegni, antipatie, forme di razzismo e di femminismo, interessi economici di case famiglia, e giustificazione della loro esistenza. Tutto questo senza la presenza di minime forme di garanzia difensiva, né di contraddittorio, con il rifiuto di accesso alla loro documentazione, senza la possibilità di conoscere i capi d’accusa. Troppo spesso incapaci di riconoscere forme di plagio e di alienazione dei figli da parte di un genitore contro l’altro, non essendo formate per questo tipo di indagini in maniera obiettiva.
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Sosteniamo che i servizi sociali dovrebbero occuparsi come è in altre stati europei solo di assistenza alla famiglie in emergenza, economica e comportamentale, con l’esclusivo intento di aiutare coloro in difficoltà e non di essere un braccio “chirurgico” che “strappa” i figli ai genitori. Siamo a conoscenza del giro di denaro che c’è dietro le case famiglia e comprendiamo che si tratta di business anche quello, le cifre sono da capogiro, ma in tutto questo non cogliamo il senso di tutela reale del minore. Denari che potrebbero essere spesi in maniera diversa per aiutare la famiglia e non per creare un sistema di lucro.
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L’inserimento nei programmi scolastici del concetto di bigenitorialità, come diritto dei minori e dovere degli adulti.
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Istituzione di una Commissione Consiliare Permanente con partecipazione di soggetti appartenenti all’associazionismo famigliare, avente finalità di controllo, verifica e monitoraggio dell’operatività di Centri e Strutture convenzionate con il Comune,Provincie,Regione, preposte a gestire le problematiche famigliari. Con relazione annuale.
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Interruzione di qualsiasi finanziamento – anche a progetti precedentemente approvati – una volta individuate discriminazioni, illeciti o scarsi risultati.
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Istituzione di un Osservatorio regionale che:
– identifichi a livello statistico il numero di persone implicate nella separazione direttamente (genitori e figli) o indirettamente (fratelli, nonni, zii, cugini e discendenti);
– elabori linee guida per i servizi sociali per garantire la piena bigenitorialità dei minori per valorizzare, e non penalizzare, le relazioni con tutta la rete parentale ed amicale dei figli;
– formuli soluzioni coerenti con il contesto sociale e le regole del mercato economico vincolanti per gli operatori pubblici e privati a tutela dei minori figli di genitori separati;
– includa la presenza di rappresentanti delle associazioni di genitori separati riconosciute ed accreditate negli albi regionali;
– Individui ammende pecuniarie e sanzioni amministrative su base regionale verso chiunque assuma una condotta comportamentale ostacolante il diritto alla bigenitorialità dei minori;
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Non esistono case su cui un padre a seguito della separazione, possa appoggiarsi anche se in maniera temporanea, eppure esistono moltissime case di proprietà di enti pubblici Comune, Arte, Opere Sociali, ect che potrebbero essere utilizzate in situazioni di emergenza. Un alloggio anche se temporaneo permetterebbe ad un padre separato di continuare ad avere gli incontri con i figli stabiliti dal giudice.
L’ASSOCIAZIONE “PAPA’ SEPARATI LIGURIA” è consapevole che ognuno possa e debba esprimere come meglio crede la propria affettività, nei limiti e nel rispetto degli altri e delle regole sociali, ed è quindi favorevole alle unioni civili tra persone dello stesso sesso, per quel che concerne gli aspetti economici/patrimoniali e di reciproca assistenza, garantendo così anche un riconoscimento sociale a coppie dello stesso sesso.
Crede tuttavia che i diritti dei bambini siano sempre antecedenti a “presunti diritti” alla genitorialità degli adulti (che in realtà non sono affatto diritti ma desideri) e pertanto è decisamente contraria a istituti quali la step-child adoption che di fatto e nella sostanza legittimano pratiche non condivisibili quali la fecondazione eterologa (con conseguenti “banche del seme” e industrie della procreazione) e la maternità surrogata (cosiddetto “utero in affitto”).
Tali pratiche infatti si fondano su scelte predeterminate di adulti che, per loro stessa natura, violano due diritti fondamentali dei bambini: il diritto alla Bigenitorialità e il diritto a conoscere le proprie origini genetiche/biologiche.
Inoltre tali pratiche comportano spesso forme odiose e violente di sfruttamento del corpo femminile e/o della povertà altrui, in nome di una concezione ultra-liberista della società, in cui con il denaro e nel mercato è possibile acquistare tutto, anche le funzioni riproduttive altrui se messe in vendita.
Ringraziando anticipatamente per la collaborazione ed in attesa di una risposta a segreteria@papaseparatiliguria.it