Manifestazione di oggi 14 Giugno al Tribunale dei Minori Di Bologna.
Manifestazione di oggi 14 Giugno al Tribunale dei Minori Di Bologna.
Prima ANCONA, poi TORINO e oggi Tribunale dei Minori di BOLOGNA, un martedì che doveva essere la giornata in cui i coniugi Chiamparini venivano giudicati, ed invece la loro udienza è stata spostata a martedì 21 prossimo.
Presenti i responsabili delle associazioni che hanno condiviso il comunicato stampa ed hanno indetto questa manifestazione per ricordare che i casi di allontanamenti di figli dalle famiglie sono veramente troppi e non può esistere un istituzione che punta alla soluzione di situazioni familiari, solo TAGLIANDO la relazione primaria genitori-figli.
Presenti: Ass CCDU Trento, Movimento femminile italiano per la pari genitorialità, Ass Cresco a Casa Trento, Genitori Sottratti Bologna, Genitori Negati Pavia, Figli Liberi Milano, Gesef Foggia e Ravenna.
Alla manifestazione, a tratti rumorosa, si sono aggiunti genitori molto colorati, provenienti da varie parti dell’italia , genitori che non si spiegano i grandi silenzi e le mosse spesso furtive relative alle sottrazioni dei loro figli, ma anche nonni che perdono i loro nipoti e assistono ad un fenomeno senza controllo che cade dall’alto come una scimitarra e produce la separazione dagli affetti più cari, i figli per i genitori, i nipoti per i nonni.
Sono sempre più le famiglie che si rivoltano e non ci stanno ad assistere inermi a sentenze che reputano sottrazioni ingiuste e violente, il dato che emerge è un sostanziale vuoto nel controllo della “filiera del dolore” che vede al vertice il tribunale dei minori seguito dal suo braccio operativo: i servizi sociali (entità che troppo spesso si defila dal compito di rendicontare alle famiglie del loro operato evitando assolutamente la trasparenza e la collaborazione doverosa verso i cittadini, che per altro come contribuenti pagano anche i loro stipendi!)
il vuoto che evidenziamo e sentiamo debba essere colmato consiste nella assenza di una figura ·un “tutore” della gente comune che possa verificare se le procedure vengono fatte con criterio e se le perizie depositate da professionisti psicologi servizi sociali, siano redatte coi crismi della regolarità.
I coniugi Chiamparini ad esempio hanno dichiarato di essere stati oggetti di valutazioni personali sulla loro adeguatezza genitoriale, senza neppure essere stati consultati,…(è una dichiarazione datata), ma che offre uno spunto di riflessione indispensdabile per accorgersi di un fenomeno che appare su TV e giornali, sempre più violento e poco rispettoso delle famiglie. E’ uno scorcio di ciò che accade in certi casi, e che può accadere a tutte le famiglie…la sottrazione dei figli in seguito ad indigenza o litigi post separativi.
Per la carta stampata ·erano presenti : Corriere di Bologna, Resto del Carlino, Rai Regione e Giornalisti dell’ANSA, per le emittenti radio: Radio Bruno, a tutti avevamo inviato preventivamente ·il comunicato stampa ed hanno raccolto opinioni ed interviste fra i presenti.
Una delegazione è stata accolta dal procuratore Ugo Pastore al quale è stato spiegato lo spirito della manifestazione che porta in strada famiglie, ·semplicemente genitori che vedono lesa la loro dignità da un sistema sempre più orientato alla chiururgia separativa piuttosto che al ricongiungimento e risoluzione del potenziale dramma sociale.
Una giustizia che macina separazioni genitori-figli e propone figli in affido a terzi probabilmente inc erti casi non assolve al suo compito e prpprio per questo non viene riconosciuta come adeguata. In sostanza si evidenzia l’ assenza dello stato sociale o l’incapacità profonda delle istituzioni nel ricoprire, con senso di responsabilità, trasparente e inattaccabile, un ruolo doveroso verso le famiglie in difficoltà.
32 mila bambini in comunità e case famiglia è un dato che spaventa…mediamente 3000 per ogni regione.
Consapevoli che non si può fare di tutte le erbe un fascio ma che è doveroso valutare ogni singolo caso, ci permettiamo di ricordare che il costo di un bambino che vive in comunità , per la collettività, cioè lo stato, varia dai 100 ai 200 euro al giorno. Se, e ribadiamo se, la ragione principale è la povertà, crediamo che se si decidesse di devolvere solo la metà della cifra alle famiglie in forma diretta, lo stato risparmierebbe un 50% netto e ne beneficerebbero oltre che le casse statali, anche i bambini che certamente in moltissimi casi, non hanno nessunissima voglia di lasciare le famiglie d’origine.
Per le associazioni presenti,
Roberto Castelli, presidente Ass. Genitori Sottratti
www.genitorisottratti.it