REGIONE LIGURIA, WELFARE, PAPA’ SEPARATI, RAMBAUDI: “NO A SERVIZIO ESCLUSIVO NEI CENTRI DI MEDIAZIONE
“Io conosco la legge specifica, ma conosco anche le leggi di sistema e i piani che definiscono gli indirizzi del sistema sociale e socio-sanitario. L’impostazione proposta è vecchia, anzi, vecchissima, con una logica assistenzialistica nei confronti di una o l’altra categoria”.
L’assessore regionale al welfare, Lorena Rambaudi, replica alle dichiarazioni del consigliere regionale Alessio Saso.
“Le leggi specifiche servono a cogliere aspetti di nuove problematiche o a dare attenzione a specifici problemi e in questo senso ben venga la legge approvata nel 2008. Diverso è pensare che un sistema di servizi complesso e articolato debba frazionarsi per segmenti settoriali. Ci mancherebbe altro che i centri di mediazione famigliare (in Liguria numerosi e qualificati) non fossero rivolti a tutti, ma solo ai papà separati. Chi afferma queste cose non ha idea del carico di lavoro dei servizi e soprattutto della sostenibilità economica degli stessi. La Regione non può sostituire le sue competenze con quelle degli altri livelli istituzionali. L’erogazione dei servizi spetta ai Comuni e all’associazione di Comuni organizzati in Distretti Socio Sanitari, che hanno anche la responsabilità della programmazione territoriale, il che significa definire obiettivi prioritari, azioni e copertura di spesa”.
Conclude Rambaudi: “alla Regione spetta il livello normativo e di indirizzo e su questa competenza deve svolgere il suo ruolo nel rispetto della autonomia dei territori”.