Separazione e divorzio, un convegno a Treviso presenta la terza via
TREVISO – Con il metodo collaborativo si arriva in Tribunale solo per l’atto risolutivo, ma per i membri della famiglia ci sono meno traumi e decisioni più condivise È il tema del convegno ad ingresso gratuito che si terrà mercoledì 4 giugno a Treviso e che coinvolge avvocati, commercialisti e psicologi da tutta la provincia. Separazione e divorzio sono episodi traumatici nella vita, tanto dei coniugi quanto dei figli. Ma soprattutto che interessano una fascia rilevante della popolazione, se pensiamo che in Italia dal 1995 al 2010 le separazioni sono raddoppiate e i divorzi quasi triplicati.A quasi 45 anni dalla legge sul divorzio ” (legge n. 898/1970, detta anche “Legge Fortuna-Baslini”) che il Parlamento sta modificando con quella sul divorzio breve, l’AIAF (Associazione Italiana Avvocati diritto famiglia) Treviso promuove una terza via, quella della Pratica Collaborativa, meno traumatica per la famiglia che si disgrega, un metodo alternativo e stragiudiziale, che consente di evitare un procedimento contenzioso avanti il tribunale. “Il divorzio, le separazioni e le controversie familiari si possono affrontare senza dilanianti liti avanti il tribunale, cercando di conservare alle parti il diritto e la responsabilità di organizzare la vita futura della coppia e dei figli. – spiega avv. Francesca Collet, responsabile AIAF Sezione di Treviso – L’obiettivo è quello di elaborare il progetto più adeguato possibile alle esigenze di ciascuna coppia, attraverso un esame approfondito dei bisogni di tutti e un confronto rispettoso e leale. L’impegno che si assumono le parti è quello di non rivolgersi all’autorità giudiziaria durante tutta la durata del processo collaborativi ma solo all’esito dello stesso per far ratificare l’accordo raggiunto, previa verifica della non contrarietà all’interesse dei minori”.
Per presentare “La pratica collaborativa”, una pratica da anni applicata negli USA, in Canada e in numerosi Paesi Europei (Francia, Germania, Belgio, Austria, Svizzera, Spagna), l’AIAF Treviso organizza un convegno ad ingresso gratuito, che si terrà mercoledì 4 giugno 2014, dalle ore 15.00 alle ore 18.00, presso la Sala congressi “Armida Barelli” – Fondazione Ispirazione, in via Turazza 11 – Treviso. Intervengono l’Avv. Francesca King – presidente Nazionale AIADC (Associazione Italiana Professionisti Collaborativi), avvocato in Milano, Dott.ssa Federica De Girolami – mediatrice familiare in Treviso, coordinatrice del practice group di Treviso e la dott.ssa Daniela Zambon – commercialista in Treviso. “Si tratta di un evento che ha l’obiettivo di far conoscere ai professionisti e, per loro tramite, a tutti i cittadini di una possibilità che in Italia è ancora poco nota e che presenta diversi vantaggi. – spiega avv. Francesca Collet, responsabile AIAF Sezione di Treviso – Si eliminano infatti situazioni di conflitto che si traducono in una sofferenza a volte molto grave (l’organizzatore mondiale della sanità considera la separazione e il divorzio una condizione di elevato rischio per la salute) e si consente alle parti di avvalersi di tutte le figure professionali che contribuiscono alla riorganizzazione della loro vita, sentendosi appagate dalla consapevolezza di essere protagoniste del loro futuro anziché destinatarie di provvedimenti dati da altri”.
L’AIAF Treviso nel 2011 ha organizzato a Treviso due corsi di Diritto collaborativo ai quali hanno preso parte prevalentemente avvocati ma anche due commercialisti ed una psicologa. AIAF Treviso intende organizzare a Treviso, nel 2015, nuovi corsi di Diritto collaborativo coinvolgendo anche altre figure di professionisti. “Ciascuna parte è assistita da un avvocato, ma nel procedimento intervengono spesso anche altri professionisti che li consigliano e assistono, in uno spirito di collaborazione, per trovare una soluzione concordata. – conclude l’avv. Francesca Collet, responsabile AIAF Sezione di Treviso – Per il successo di questa pratica però è necessario che tutti abbiano compiuto la formazione prevista dal diritto collaborativo. All’estero il successo di questa pratica è tale che molti professionisti rifiutano di occuparsi di pratiche di separazione divorzio con modalità tradizionali e accettano soltanto incarichi conferiti da persone che intendono avvalersi della pratica collaborativa e che questa modalità di risoluzione dei conflitti viene assunta anche per contenziosi non familiari”.
Fonte :www.trevisotoday.it