Si torna a parlare di “alienazione genitoriale”: ecco cosa dice la comunità scientifica
Si torna a parlare di “alienazione parentale”, conosciuta anche come “sindrome di alienazione genitoriale” (Parental Alienation Syndrome) o PAS, che indica secondo molte teorie quell’atteggiamento tipico di alcuni genitori divorziati di mettere il figlio contro l’ex partner, in particolare le madri contro i padri. Secondo altri indicherebbe invece “uno strumento per coprire i comportamenti di padri incapaci e violenti”. Alcuni addetti ai lavori dichiarano alla stampa che la sindrome non esiste proprio e che si tratta di strumentalizzazioni giuridiche. La comunità scientifica ha deciso di porre fine alle diatribe dando una definitiva descrizione del problema.
La PAS, secondo la comunità scientifica, non rappresenta un disturbo individuale a carico del figlio ma un grave fattore di rischio evolutivo per lo sviluppo psico-affettivo del minore. Di fatto, la sindrome non viene ancora citata nel famoso manuale dell’Associazione Psichiatrica Americana -il DSM, quinta edizione (2013)– uno dei più influenti manuali in materia di salute mentale ma i concetti di base vi sono rientrati e sono tutti inclusi, cosa che fa pensare che non sia lontano il momento del riconoscimento della sindrome in modo assoluto. In merito a ciò, spiega il dottor Vezzetti (pediatra dell’ASL di Varese e responsabile medico dell’ANFI) se la sindrome non viene citata nel DSM non significa certo che non esista.