Tuteliamo Mirella Greta dai “tutelatori” e facciamola tornare a casa
Abbiamo ricevuto questa accorata richiesta di aiuto e di denuncia per Mirella sottratta e reclusa in una casa famiglia, il quale ci ha autorizzato a pubblicare, quanto inviato in ogni sua parte.
L’ennesima sottrazione da parte dello stato.
SPETT.LE REDAZIONE,
il più sinteticamente possibile e in particolare, ciò che sta subendo e tollerando mia figlia da circa due anni per essere figlia di un padre che in origine ha tentato di far valere e rispettare diritti, regole e Leggi nei confronti di appartenenze istituzionali.
Allegata ( al doc. 23 ) un eloquente testimonianza dell’Avvocato Amedeo Di Segni.
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Oggetto: minore Mirella Greta Silvestro ( nata a Roma il 25/05/2000, orfana della madre dal 2008 ) ingiustamente separata e allontanata dal sottoscritto padre per essere poi relegata in strutture di casa famiglia. Gravissime problematiche.
Il sottoscritto Silvestro Giuseppe, nato a Napoli il 16/4/1965, residente in Roma, Via Augusto Genina nr. 10 ( cell. 3496840211 ) padre della minore nominata in oggetto ( seconda figlia di due ) appartenente ai ruoli della Polizia di Stato dal 1990,
premesso
che a seguito di inusitate e disumane vessazioni subite e tollerate per decenni ed “a catena” presso tale ambito di servizio ( in particolare della Questura di Roma – di cui al doc. 1 ed ai documenti comprovanti al doc. 2 ) volte a estrometterlo da tali ruoli ma senza però riuscirviproprio per l’infondatezza e illegittimità dei presupposti addotti, sbucava infine e “come dal nulla” l’ennesimo accusatore che, facendo riferimento proprio al predetto ambito di servizio della Questura di Roma ( !! ) incolpava il sottoscritto di attuare comportamenti scorretti ed illeciti presso il condominiale ambito di residenza suddetto ( d’entrambi, domiciliando costui al sottostante 5° piano ) e sino a far ivi produrre ciò che poi veniva riassunto dall’A. G. G.I.P. del Tribunale Ordinario di Roma come da Dispositivo allegato ( al doc. 5 ) a cui lo scrivente rispondeva con una propria memoria difensiva ex Art. 121 c. p. p. ( allegata al doc. 24 );
che pertanto ed avendo costui coinvolto con proprie “mirate” mendacità ( ! ) anche la figlia minore del sottoscritto ( Mirella Greta ) –avendo rappresentato alle Autorità di udire quasi ogni notte e per ore, il pianto esile di una ragazzina provenire dal piano sopra stante al suo ( ove abita il sottoscritto ) – dal chi delegato del Tribunale per i Minorenni di Roma venivano disposti specifici accertamenti socio ambientali, svolti però da personale appartenente all’ex IV Municipio del Comune di Roma con le modalità provocatorie e scorrette o quanto meno dubbie che bene s’evincerebbero dall’attenta analisi della documentazione allegata ( al doc. audio 3 e soprattutto al doc. video 4_a e b );
tra cui, producendo all’Autorità un “parere” estremamente offensivo ( evincibile dalla lettura dell’ultimo paragrafo della pag. 11 del doc. 5 allegato ) evidentemente volto a far apparire il sottoscritto psichicamente disturbato – di fatto lo stesso intento ostinatamente perseguito per decenni soprattutto presso ambiti della Questura di Roma a cui lo stesso è appartenuto ( di cui al doc. 1 che lo da ad evincere ) e formulato non da personale medico ma da Agenti della Polizia Locale di Roma Capitale ( Moscuzza Francesca ed Aimo Paola del IV° Gruppo Polizia Socio Ambientale ) – facendo riferimento all’accertamento svolto il 28/3/2013 presso il domicilio su indicato ( visionabile al doc. video 4_a e b )
e asserendosi pure di disagi psichici in capo alla minore, che però la stessa non ha in realtà mai accusato … ma potrebbe iniziare per effetti di questa situazione, assolutamente fuori da norme e normalità ( ! );
che successivamente, da personale appartenente alla Polizia di Stato, in servizio presso l’Uff. “Squadra Mobile” della Questura di Roma,venne notificato al sottoscritto il Dispositivo A. G. G. I. P. del Tribunale Ordinario di Roma ( datato 16/7/2014 e allegato al doc. 5 ) con cui gli si comunicava il divieto di dimora nel Comune di Roma e l’avvio di un procedimento penale ai sensi dell’Art. 612 bis C. P., contestualmente e di propria iniziativa, soltanto successivamente autorizzata non essendo stato disposto alcun che a tale proposito nel Dispositivo anzidetto, dando in affido la figlia Mirella Greta allo zio materno Tabascio Antonio ( residente a Roma, Via Erminia Frezzolini nr. 22 );
il quale però, dopo qualche mese e mendacemente motivando nei confronti del sottoscritto ( unitamente alla moglie Sandra Crainich,appartenente al IV° Gruppo della Polizia Locale di Roma Capitale e specificatamente denunciata alle Autorità ) esponeva agli Assistenti Sociali delegati al “caso” ( Debora Maffeo e Iannitti Elisabetta dell’ex IV Municipio ) di non esser più disponibile a occuparsi ( in regime d’affido ) della nipote Mirella Greta, comportandone così il relegamento nell’ecclesiastica struttura di casa famiglia denominata “Piccola Casa S. Giuda a Taddeo” di Roma, Via Gradisca nr. 16;
espone
che durante il suddetto periodo d’accertamenti socio ambientali e di seguente relegamento nella struttura di casa famiglia “Piccola Casa San Giuda a Taddeo”, Mirella Greta Silvestro ha dovuto subire e tollerare, in particolare:
1) – di essersi vista autoritariamente entrare nella propria abitazione, personale, sconosciuto, appartenente all’ex IV° Municipio del Comune di Roma ( Agenti della Polizia Locale di Roma Capitale Aimo Paola e Moscuzza Francesca ed Assistenti Sociali Iannitti Elisabetta e Debora Maffeo ) che con comportamenti e discorsi scorretti ed avversamente tendenziosi spesso la turbavano e affliggevano ( fatto evincibile dalla debita analisi ad esempio del doc. audio 3 e del doc. video 4_a e b, nonché dall’ascolto della minore stessa che ad oggi si trova relegata presso la struttura di casa famiglia denominata “Piccolo Carro” ( PG );
2) – pur essendo serena e felice con il proprio padre ( il sottoscritto ) e produttiva in ambito scolastico – fatti evincibili da un umana analisi della documentazione audio e video allegata ( al doc. audio 6, doc. audio 3 e doc. video 4_a e b ) nonché svolgendo debiti accertamenti presso il precedente ambito scolastico “Ettore Majorana” di Roma, Piazza Minucciano nr. 33 e in quello attuale del Liceo Classico “Giulio Cesare” di Roma, Corso Trieste nr. 48, ma sin al I° anno in cui era ancora e felicemente insieme al sottoscritto padre – di essergli comunque stata allontanata e sottoposta ( presso l’A. S. L. RM/A T.S.M.R.E.E. di Via Dina Galli ) a più iter psicologici e psichiatrici, senza neanche esserle stato consentito di recarvisi accompagnata da un familiare, fin dove possibile e venendovi invece condotta, forzosamente, da personale ( sconosciuto ) appartenente all’ex IV° Municipio del Comune di Roma;
3) – di essere stata, bruscamente ed autoritariamente, privata del cane e del gatto con cui è affettivamente cresciuta per sei anni ( dal decesso della madre occorso nel 2008 ) senza poi esserle stato permesso, umanamente ed almeno periodicamente, di rivederli e riabbracciarli a eccezione d’un unica e breve occasione organizzata dall’Assistente Sociale Debora Maffeo ( dell’ex IV Municipio del Comune di Roma ) a seguito di più e sentite richieste della stessa e del sottoscritto padre;
4) – di essere stata considerata e trattata al pari di una persona con problemi psicologici pur avendo il personale educativo e tutelante riconosciuto – allibendo per la situazione apparsa ed al di là di quanto si è poi relazionato nei confronti della stessa in intuibile osservanza e/o rispetto delle raccomandazioni o indicazioni o disposizioni, alquanto inquietanti, che ben si evincono dalla lettura della “relazione interna” allegata ( doc. 7 ) – che la stessa stava ( e sta a tutt’oggi ) bene, seppur stanca e provata e il rapporto con il sottoscritto padre era ( ed è a tutt’oggi ) forte e amorevole;
5) – di essere stata impedita od ostacolata a incontrarsi con le amiche ( e di infanzia ) con la debita e umana regolarità e libertà, da personale della ospitante casa famiglia “Piccola Casa San Giuda a Taddeo”, con comportamenti, sistematici, volti ad allontanarla dalla propria vita sociale e dal sottoscritto padre – in intuibile osservanza e/o rispetto delle raccomandazioni o indicazioni o disposizioni sopra detteeppure non risultando allora specifiche ed espresse restrizioni da parte dell’A. G. – ad esempio nei seguenti modi: imponendole orari di uscita e di rientro non praticabili o in piena sicurezza e che pertanto il più delle volte l’obbligavano a desistere e a rimanere dentro la struttura; imponendole il rispetto d’impegni definiti “sociali” ma che in realtà trattavano, alle volte, di mere banalità e/o di rimanere a fare compagnia ad altre ragazze con problemi relazionali o straniere, anche senza preavviso; costringendola ad annullare i propri impegni sociali o di vacanza ed anche se precedentemente autorizzati dal tutore delegato e/o dalla responsabile della casa famiglia, con comportamenti lassisti che le facevano perdere tempo o denotanti disinteresse al “caso” o con palesi pretestuosità come: ripetutamente negandosi o rendendosi irreperibile chi avrebbe dovuto/potuto autorizzare o con improvvise prese di posizione sostenute ad esempio così come segue: “non hai fatto la richiesta scritta o in tempo utile” o “non stai mai in casa” o “non sei più autorizzata a causa del tuo comportamento e già sai di cosa parlo” e in quest’ultimo “caso” facendola pertanto sentire responsabile di qualcosa di indefinito in quanto non le veniva specificata la presunta colpa o al contrario evidenziandole banalità e pecche umane e adolescenziali; obbligandola a sedute di gruppo in cui si parlava di “messaggi subliminali” o “interiorità” o di “esperienze vissute” per poi seguentemente commentarle; obbligandola a ramazzare ed a pulire presso la casa famiglia e anche in parti dalla stessa non utilizzate, “a pena” di limitarne o impedirne le uscite; obbligandola a servire disagiati e poveri presso le specifiche mense Caritas per poi farle lavare i piatti insieme ad altri ragazzi e al personale della struttura – si evidenzia che in una di tali circostanze ricevette anche una ben poco educativa manata sulle natiche, taciuta sul momento soltanto per la vergogna ma successivamente riferita al tutore delegato Dr.ssa Cristina Malgherini ( dell’Ufficio Tutela Pubblica del Comune di Roma );
6) – di essere stata obbligata a impegnarsi in sfiancanti tour de force di studio, a volte anche nel fine settimana di sabato o domenica e in alcune circostanze anche disposti e ribaditi pur se costei faceva presente di stare male e di sentire pertanto la necessità di riposare, all’ovvio fine di farle ottenere quanto più massimi risultati possibile da poi “sbandierare” come prova di miglioramento generale ( ! ) pur non avendo costei mai avuto lacune ( o particolari ) ed a discapito del debito riposo;
7) – di essere stata “attivamente indotta” dal tutore delegato ( Dr.ssa Cristina Malgherini ) ad acconsentire che fosse prelevata la cifra di 250,00 euro ( del proprio denaro per lascito della defunta madre ) allo scopo di pagarsi una vacanza estiva in Puglia, che però, tale, ben poco si rivelò in quanto venne fatta svolgere presso un altra struttura ecclesiastica e d’una località praticamente isolata, ove dovette sottostare alle “solite” e restrittive regole ( in “vacanza” ) e ove dovette sorbirsi soventi discorsi filosofici e teologici con molte attività asserite educative e di socialità organizzate all’interno di tale struttura a impegno e costo praticamente “zero” e con ben poche libertà per recarsi alla spiaggia( pure distante );
8) – di essere stata ignorata o non debitamente curata anche nella ovvia necessità di vestire adeguatamente, spesso non essendo stata messa in condizione di poter acquistare vestiario o dignitoso e idoneo, sia alla stagione che all’ambito scolastico di frequentazione ( del Liceo “Giulio Cesare” ) ma proponendole piuttosto abbigliamento donato o smesso da precedenti ragazze ( anche non della sua taglia ) e addirittura ostacolando o impedendo al sottoscritto padre – allora gravato da un provvedimento di sospensione della potestà genitoriale che ad oggi è stato anche mutato in decadenza, come da decreto allegato ( al doc. 18 ) e nel quale v’è il nominativo di un Giudice indicato anche nel doc. 7 allegato in una insolita circostanza ( ! ) – di subentrare per economicamente contribuire, seppur come avrebbe potuto essendo stato cautelarmente sospeso dall’attività di Polizia in conseguenza di quanto su spiegato, in premessa e oltretutto omettendo di attribuirle la paghetta o con regolarità e “dignitosa” per le ordinarie spese quotidiane ( come imporrebbe l’Art. 147 C. C. e successive modificazioni e integrazioni );
9) – di essere stata impedita a svolgere l’attività sportiva della pallavolo presso la palestra da sempre frequentata – prima di essere relegata in casa famiglia ed ove era legata da rapporti di amicizia ed affetto ad oggi praticamente persi – per le addotte motivazioni che seguono: “E’ troppo lontana, non puoi perdere tutta la giornata per recarti e ritornare dalla palestra di pallavolo, devi anche studiare”, quindi non riconoscendole neanche il diritto a dedicarsi alla propria giornata di sportività in “sacrosanta” tranquillità e rilassatezza ed iscrivendola in una più vicina palestra dopo però averla obbligata a numerosi mesi di inattività in conseguenza di lassismo e disinteresse al caso ed ove, pazientemente, ha dovuto ricominciare a costruirsi ruolo, reputazione ed amicizie;
10) – di essere stata limitata od impedita nei propri desideri di adolescente in quanto ritenuti non fattibili per asseriti motivi di responsabilità e/o precocità, come: uscire il sabato sera per consumare una pizza con le amiche, pure senza fare tardi o dormire saltuariamente presso l’abitazione di una di queste – pur se disponibili i genitori a fornire ogni garanzia e recapito e favorevole il tutore, che, però, ciò nonostante, non ha mai ritenuto di concretamente e sin alla buona soluzione intervenire nelle decisioni o prese di posizione del personale della casa famiglia “Piccola Casa San Giuda a Taddeo” – ed ancora, di recarsi alla spiaggia o in piscina senza però essere obbligata a produrre ogni qual volta la richiesta autorizzazione del tutore ( Dr.ssa Cristina Malgherini ) che anche e apertamente ebbe a lamentare tale forma di cieca e bigotta persistenza, però come al solito senza incisivamente e definitivamente intervenire, relativamente a uno stesso genere di uscita e ad amicizie già resesi note in quanto da costui ( tutore ) fattesi identificare e che oltretutto veniva spesso “pretesa” protocollata anziché più rapidamente inviata loro a mezzo fax;
11) – a seguito dell’aver ottenuto la richiesta autorizzazione, di essere stata però e il più delle volte obbligata a uscire dalla casa famiglia nel tardo pomeriggio, ossia intorno alle ore 16.30 o 17.00 ed a rientrarvi entro le ore 19.30 ( per motivi di consuetudini interne ed abitudini del personale ecclesiastico di turno ) ma così disponendo costringendola però a scapicollarsi al fine di rispettare gli orari di appuntamento e di rientro, facendola “congedare” dalle proprie amicizie spesso con imbarazzo e nel pieno della “serata”;
12) – di non avere quasi mai avuto consentito di fruire d’un giorno a settimana di libertà per riposare e/o fare ciò che più preferisce ( come leggere o guardare un film o semplicemente e salutarmente dormire );
13) – inizialmente, di essere stata privata del documento di identità ( ebbene sì, anche della carta di identità oltre che del passaporto ) dalla superiora responsabile della casa famiglia, per poi ammessi timori di “fuga” ( però ingiustificati, non avendo Mirella Greta Silvestro mai posto in essere comportamenti di tal o altro scorretto genere ) successivamente restituito a seguito del contatto telefonico avuto dal sottoscritto padre con personale appartenente alla locale Stazione di Carabinieri ( competente per la zona ove è localizzata tale casa famiglia ) che intercedeva e intuibilmente ribadiva al personale l’irregolarità posta in essere;
14) – di essere stata più volte pressata a fornire loro i numeri del telefono cellulare di tutte le proprie amiche e amici, come anche dei genitori ( sic ) e anche se non chiamati in causa da eventuali motivi d’ospitalità o accompagnamento, per ammessi motivi di ricerca della stessa in caso di “fuga” ( ?! ) e così ancora insistendo con tale ingiustificato timore, pur fin troppo ben sapendo che Mirella Greta Silvestro non ha mai avuto comportamenti di tal genere non essendo infatti mai fuggita ma, bensì, sempre e soltanto regolarmente uscita e rientrata con puntualità avvisando di eventuali ritardi;
15) – di essere stata indotta a non potere dare piena fiducia alla “parola” del personale della casa famiglia “Piccola Casa San Giuda a Taddeo” a fronte dell’abitudine di rimangiarsela per banalità o pretestuosità, stravolgendole i programmi prestabiliti con le amiche ( ed anche se autorizzati dallo stesso tutore Dr.ssa Cristina Malgherini ) e comportandole, così, insicurezza e difficoltà ad organizzare le proprie uscite; preoccupazioni ogni qual volta s’avvicinavano le giornate e gli orari di uscita per timore di vedersi costretta ad annullarli o posticiparli ( come infatti s’è più volte verificato ); allontanamento di amiche più stanche di altre di “pagare” per tali anomale problematicità;
16) – l’interruzione del ciclo mestruale ( “Amenorrea” ) per parecchi mesi, con conseguenti indagini svolte in ogni direzione ( medicina generale e dietologia/alimentazione ) ma non in quella che di tutta certezza avrebbe portato alla luce la ( reale ma fin troppo imbarazzante ) causa di tale problematica, ossia l’improvviso, disumano e ingiusto allontanamento da ogni proprio affetto e le restrittive regole e difficili condizioni di vita che seguentemente le sono state imposte ( ancor ad oggi );
17) – di essere stata numerose volte convocata dal tutore ( Dr.ssa Cristina Malgherini ) con ivi spesso ivi assente il curatore speciale Avv. Giuseppina Menicucci, ovvero chi delegato ad assisterla anche in tali circostanze o fasi del procedimento;
18) – di essere stata per più mesi impedita a comunicare con la sorella Rebecca ( residente a Belgrado, Serbia ) dal telefono materialmente presente nella struttura, motivando il diniego con asseriti “altissimi” costi della bolletta telefonica di cui, poi, avrebbero dovuto farsi carico e ciò pur avendo Mirella Greta Silvestro fatto loro presente che non si trattava d’un opzione ma bensì di un proprio diritto il mantenere rapporti significativi e regolari con i familiari di ogni ramo genitoriale neanche gravati da misure restrittive dalla libertà di comunicare e che se le telefonava soltanto un paio di volte alla settimana, la sera dopo le ore 21.00 e per non più di qualche minuto ( tempo sufficiente a familiarmente rinfrancarsi, raccomandarsi di star bene, scambiarsi verbali affettività ) certamente non vi sarebbero stati gli esborsi a tal punto temuti, comprensibilmente eppur civilmente cogliendo l’occasione per recriminare in merito alla “nota” ( e cospicua ) retta che il Comune di Roma versa loro regolarmente anche per tal umane necessità;
19) – a seguito di eppure civili rimostranze del sottoscritto padre in merito ai comportamenti sopra esposti ( e solo in particolare ) prodotte a mezzo e-mail alla casa famiglia ed al tutore delegato ( Dr.ssa Cristina Malgherini ) – di fatto essendo sempre mancato il pronto e ben risolutivo intervento di chi a tale fine espressamente delegato – di essere stata anche e più volte richiamata con toni alterati da personale della casa famiglia per banalità o ingiustificati sospetti o errori umani e adolescenziali, anche in presenza di soggetti estranei alla struttura; di essersi sovente e di punto in bianco vista girare le spalle ( per allontanarsi ) da personale della casa famiglia nel mentre vi stava interloquendo per sottoporre domande o richieste; di essersi vista improvvisamente entrare nella propria stanzetta lo stesso o altro personale, che però, spesso, si limitava a guardarsi intorno e a guardarla ma senza proferire parola, per poi riuscire riferendole di parlarne dopo per “rammentati impegni” ( però mai spiegati, neanche successivamente, fosse anche solo per soddisfarle una comprensibile e legittima curiosità ); di essersi anche vista “ignorare” per rilevanti periodi di tempo, come non esistesse o limitare ogni forma di comunicazione all’essenzialità di circostanza;
20) – di essere stata impedita a incontrare e riabbracciare la sorella Rebecca ( nata a Roma il 29/3/1994 e residente in Belgrado, Serbia ) e recentemente pure attendendo costei un figlio ( purtroppo “perso” ) non accogliendosi le più e sentite richieste della stessa a tal proposito ( verbali e scritte, di cui anche al doc. 8 all. ) eppure avendosi richiesto ad Autorità e Servizi Sociali del posto specifici accertamenti socio ambientali che si sono anche favorevolmente conclusi ( di cui relazione agl’atti del Tribunale per i Minorenni di Roma e/o nel fascicolo del tutore ) eppur non essendo mai stata bocciata, né rimandata a Settembre nelle materie, né fatta oggetto di lamentele o segnalazioni di natura disciplinare presso il proprio ambito del Liceo “Giulio Cesare” – ma, stranamente e discordantemente,risultandone però presso tale ambito “educativo” e di “tutela” ( ! ) – pertanto con ritenuta violazione di diritti umani e di Legge ( tra cui, C.E.D.U. Artt. 5 e 8; C. C. Artt. 155 e 315 bis e successive modificazioni e integrazioni );
21) – a seguito del ripresentarsi della “problematica” – così definendo però un palese diritto il tutore Dr.ssa Cristina Malgherini – di permettere a Mirella Greta Silvestro di comunicare, al meno via telefono, con la sorella Rebecca ( e unico familiare effettivamente e affettivamente rimastole a cui non sono state imposte restrizioni ) nonché premettendole di non specificati accordi, d’essersi anche vista disporre a mezzo lettera datata 21/9/2015 ( consegnatale nelle mani, alla stessa e non piuttosto al Curatore Speciale ) le astruse, probabilmente arbitrarie e restrittive modalità di comunicazione che testé seguono: “Buongiorno. Come da accordi, le modalità definite per le comunicazioni telefoniche tra Mirella e la sorella residente all’estero sono le seguenti: Mirella istallerà l’applicazione di Skype e/o Viber sul suo cellulare, Mirella potrà chiamare la sorella ogni quindici giorni, la sorella potrà chiamare Mirella ogni quindici giorni ( in tale modo potranno sentirsi ogni settimana a turni alterni ). Attendiamo il foglio dell’autorizzazione da potere mostrare alla minore. Cordialmente. L’equipe educativa” ( all. al doc. 19 ) – E IN TALE MODO ALLONTANANDOLA ULTERIORMENTE DAI PROPRI AFFETTI;
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i fatti sopra esposti ( e soltanto in particolare ) si sono per l’appunto verificati presso la casa famiglia denominata “Piccola Casa San Giuda a Taddeo” di Roma, Via Gradisca nr. 16 e nel periodo in cui la minore era ivi ospitata ( o “relegata”, a seconda dei punti di vista );
Mirella Greta Silvestro veniva poi trasferita presso la casa famiglia “Simpatia” di Roma, Via A. Viviani nr.14; sostituito il tutore Dr.ssa Cristina Malgherini con il tutore Dr.ssa Rossella Rago, anche costei dell’Ufficio Tutela Pubblica del Comune di Roma ( sito in Viale Manzoni nr. 16 ) e sostituiti gli Assistenti Sociali Debora Maffeo e Iannitti Elisabetta con l’Ass. Sociale Rosini Giorgio dell’A.S.L. RM/A T.S.M.R.E.E. di Via Dina Galli;
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ma non migliorandosi comunque l’andazzo generale che infatti peggiorava, avendo Mirella Greta Silvestro dovuto ( ancora ) subire e tollerare:
22) – di essersi sentita respingere anche dal “nuovo” tutore delegato ( Dr.ssa Rossella Rago ) la propria ennesima e “sentita” richiesta di essere autorizzata ad incontrare la propria sorella Rebecca per le festività di fine anno 2016/2017 recandosi in Belgrado ( Serbia ex Jugoslavia ) ove costei risiede e ciò, lo si rammenta, pure avendosi richiesto specifici accertamenti socio ambientali alle Autorità ed ai Servizio Sociali del posto che si sono anche favorevolmente conclusi ( di cui relazione agl’atti del Tribunale per i Minorenni di Roma e/o nel fascicolo del tutore );
23) – d’essere stata obbligata a domiciliare presso la casa famiglia “Simpatia” da sola per più mesi, ovvero senza altre ragazze, né ragazzi con cui relazionarsi e socialmente confrontarsi e ivi trovandosi ( alle volte, a seconda dei turni ) a trascorrere più ore della fascia serale con personale di sesso maschile della definitasi “Equipe educativa”, anche non sempre attento ai propri modi e linguaggi per essersi infatti, a dirne una ( ! ) sentita rispondere dall’educatore Stefano – su domanda che a costui rivolgeva in merito a come viene prodotta la nota bibita “Red Bull” – così come testé segue: “la Red Bull viene prodotta con lo sperma del toro”;
24) – in numerose circostanze, di avere dovuto assistere a esternazioni sgarbate e/o di forte alterazione di “educatori” della casa famiglia “Simpatia“, nel mentre, i stessi, si rivolgevano ai minori ospiti ( di cui un paio di esempi agli allegati doc. audio 9 e doc. audio 10 );
25) – di essersi vista obbligata a svolgere abnormi incarichi di pulizia di locali della ospitante casa famiglia “Simpatia” ed anche se dalla stessa non utilizzati ( di cui alle ben sei pagine di disposizioni a tal proposito consegnatele a mani – all. al doc. 11 ) espressamente avvisandola che se non avesse ottemperato o se non vi fosse riuscita per scarso impegno, le avrebbero, allora, impedito o limitato le uscite durante il fine settimana, ovvero, “traducendo” il tutto, di riposare a seguito di una settimana di studio svolto presso il proprio ambito scolastico ( del Liceo Classico “Giulio Cesare” noto anche per essere didatticamente tra i più impegnativi ) e facendo compiti o ripetizioni nel pomeriggio, nonché attività comunque lavorative presso la struttura, di cui, a turno, lavare e stirare i propri indumenti e quotidianamente rassettare la propria stanzetta;
26) – di soventemente assistere a violenti litigi tra ospiti minori della casa famiglia “Simpatia” ed a volte anche a con seguenti interventi operati in loco da personale della Polizia di Stato e dell’Arma e sanitario con autoambulanza ( fatti accertabili in quanto ovviamente risultanti presso le specifiche sale operative );
27) – di essere stata soventemente pressata e blandita dal tutore delegato ( Dr.ssa Rossella Rago ) dall’Ass. Sociale Dr. Rosini Giorgio ( A.S.L. RM/A T.S.M.R.E.E. di Via Dina Galli ) e dalla responsabile della casa famiglia “Simpatia” ( Dr.ssa Vasallucci Simona ) per essere indotta ad acconsentire volontariamente a sottoporsi a terapia psicologica – in intuibile osservanza e/o rispetto delle raccomandazioni o indicazioni o disposizioni, alquanto inquietanti, che ben si evincono dalla lettura della “relazione interna” allegata ( al doc. 7 ) – usandosi termini come “aiuto” e “dialogo di sostegno” pure avendo la minore fatto presente che eventualmente un “aiuto” lo si chiede non lo si deve persistentemente tentare di propinare ( ! ) e il “dialogo di sostegno” servirebbe a ben poco se prima non si “vedono”, riconoscono e risolvono le gravi problematiche socio ambientali che, tutto ammesso ma non concesso, ne sono state causa e presupposto ( di cui alle gravissime sistematicità ed ai fatti sopra e sotto esposti ) essendo la stessa minore stata sempre bene e con il sottoscritto padre come ben s’evincerebbe dalla visione della documentazione allegata ( ai doc. video 4_a e b, 21 e 22 e ai doc. audio 6 e 3 ) e al di là di ogni seguente scritto “arzigogolato” e diversamente esponente, probabilmente ancora osservando e/o rispettando, alquanto ciecamente, le raccomandazioni o indicazioni o disposizioni, alquanto inquietanti, che bene si evincerebbero dalla lettura della “relazione interna” anzidetta ( ! );
28) – di essersi vista violentemente scagliare addosso una sedia da una ospite minore, Anna Ruiz, mentre si trovava di sera presso una sala della casa famiglia “Simpatia” impegnata con costei in un “colloquio confronto” su disposizione dell’educatrice Claudia Radice, lì presente ma dando evidente prova d’inadeguatezza o incapacità a prevenire l’azione violenta che ne seguiva e omettendo di disporre per far accertare ( dal competente personale medico ) che non vi fossero stati lesioni fisiche più gravi ( non visibili ) pure avendo Mirella Greta Silvestro evidenziato il trauma fisico subito e manifestando dolore ( fatti che si evincono ascoltando il doc. audio 12 allegato );
in conseguenza di tale atto di violenza infatti, nella mattina seguente, Mirella Greta Silvestro doveva recarsi, ancora dolorante, presso il P. S. dell’Ospedale “San Giovanni” da sola, ove le veniva riscontrata “Contusione escoriata avambraccio sx” con prognosi di due giorni s. c. ( il referto medico è custodito dalla responsabile della casa famiglia “Simpatia” Dr.ssa Vasallucci Simona o è acquisibile presso il predetto nosocomio );
relativamente ai fatti il sottoscritto sporgeva opportuna denuncia presso il Commissariato di Polizia “Tuscolano” ( in data 31/03/2016 – di cui al doc. 13 );
29) – malgrado ogni proprio comportamento pacifico e paciere, poco tempo dopo, di avere rischiato di rimanere vittima di una ulteriore aggressione da parte di ospiti minori della casa famiglia “Simpatia”, vanificata soltanto perché la stessa riusciva a sottrarvisi ed a rinchiudersi nella stanza mentre dal di fuori costoro sferravano violenti calci e pugni sulla porta, al punto da comportare il distacco di alcune parti d’intonaco dalla parete circostante – anche per tale caso risultando perciò non debitamente “educativo” e “tutelante” il personale di turno della casa famiglia;
30) – di essere stata più volte convocata dal tutore ( la Dr.ssa Rossella Rago ) con purtroppo assente, spesso, il curatore speciale Avvocato Giuseppina Menicucci, ovvero chi delegato ad assisterla anche in tali circostanze o fasi del procedimento;
31) – d’essersi più volte sentita accusare il sottoscritto padre di attuare continue interferenze nel lavoro educativo e di tutela che svolgerebbe il personale della casa famiglia “Simpatia” e il tutore Dr.ssa Rossella Rago, ma finanche ritenendole minacciose pur non avendo lo stesso mai minacciato nessuno e inopportune pur a fronte dell’evidenza che relativamente ai gravi fatti esposti ed altri ( noti in quanto più volte segnalati ) non sono mai stati attuati debiti e ben risolutivi interventi;
32) – a seguito di malessere che le comportava necessità di riposarsi e pertanto di assentarsi da scuola eppure avendolo correttamente e regolarmente manifestato al personale di turno della casa famiglia “Simpatia”, di essersi però poi, nella stessa giornata ed inaspettatamente, sentita negare la relativa giustificazione dal medesimo personale ma senza però e allora era praticamente un dovere, essere accompagnata da un medico per rimettere allo stesso ogni competente valutazione del “caso”, essendo la minore anche lievemente sottopeso e affetta da Anemia Mediterranea con pregresso stato di Amenorrea e comportandole così – con tal agire anche quasi di abitudine ( il riferimento è al fatto che più volte si è così agito, nonché all’episodio di violenza spiegato al punto 28 ed a seguito del quale non la si accompagnava da un medico ) – che le risultano ingiustificate alcune assenze ma anche dei ritardi in merito ai quali ultimi riteneva comunque di recarsi a lezione a scuola ( sopportando il malessere ) a fronte di una ritenuta “troppo importante” giornata didattica;
33) – d’essere stata in più circostanze velatamente intimidita o minacciata di essere trasferita in una struttura di casa famiglia localizzata fuori da Roma o Provincia, se avesse perseverato a raccontare al sottoscritto padre i fatti, gravi, che eventualmente si fossero ancora verificati presso la casa famiglia “Simpatia” – ciò pur essendo per la stessa l’unico genitore e familiare effettivamente e affettivamente rimastolee spesso assente o irreperibile chi espressamente delegato ad assisterla anche in tali frangenti;
34) – a seguito dell’aver il sottoscritto padre numerose volte segnalato e/o denunciato gravi fatti occorsi presso la casa famiglia “Simpatia”, anche recentemente presso il Commissariato della Polizia di Stato “Tuscolano” ( il 31/3/2016 ) Mirella Greta Silvestro veniva convocata dal tutore Dr.ssa Rossella Rago ( in data 17/6/2016, con ivi presente anche la responsabile della casa famiglia “Simpatia” Simona Vasallucci )per ivi sentirsi circuire e/o blandire e redarguire da entrambe ed a più riprese, al palese fine di tentare, ancora, di indurre la stessa a non più raccontare al sottoscritto padre quanto di grave vi si dovesse ancora verificare, come ben si evincerebbe dalla documentazione allegata ( al doc. audio 14 e alla quasi totale trascrizione dello stesso al doc. 15, entrambi allegati – evidenziando che la parte non trascritta potrebbe, per alcune dichiarazioni della minore sul come veniva “presa a verbale”, addirittura risultare ben più inquietante );
35) – in tale circostanza di colloquio ( per l’appunto del 17/06/2016 ) di essersi anche sentita coinvolgere in argomenti per null’affatto idonei da sottoporre alla figlia minore di colui fatto oggetto dei stessi, ovvero interloquendovi anche relativamente a: “come e perché cacciargli il sottoscritto padre dall’abitazione di residenza” ( sì proprio questo è stato il termine usato ) eppur ben sapendo che lo stesso vi risiede da circa otto ( 8 ) anni e non dispone di un altro posto ove poter domiciliare e pertanto ( oltretutto ) non ritenendo d’instaurare la procedura esecutiva della specifica disposizione del Giudice delegato del Tribunale Ordinario di Roma, ottenuta però, di tutt’intuito, non esponendo Gli i fatti completamente e correttamente ma né, soprattutto ( ! ) quelli compromettenti sopra e sotto esposti e soltanto successivamente instaurata dal curatore patrimoniale Avvocato Francesco Luoni ( con Studio Legale in Roma, Via Giovanni Vitelleschi nr. 26 );
36) – d’essersi vista prima ignorare e poi di seguito tradurre in “frutto di fervida o patologica immaginazione” ( dal tutore Rossella Rago ) la propria ennesima segnalazione sull’utilizzo di sostanze stupefacenti da parte di ospiti minorenni della casa famiglia “Simpatia” soprattutto presso l’esterno di questa e vedendosi pertanto costretta a girare un video con il telefonino, che più eloquente non avrebbe potuto ( all. al doc. video 16 ed in cui appare divertita solo per non destare sospetti ) al fine di provare tali proprie segnalazioni e che successivamente faceva avere al sottoscritto padre sapendolo poliziotto, seppure sospeso dal servizio, che ne faceva opportune e doverose segnalazioni ( ! );
37) – MA CIO’ PERMETTENDO, LEGITTIMAMENTE E CORAGGIOSAMENTE, MIRELLA GRETA SILVESTRO HA FATT’ANCHE INTENDERE, AL TUTORE DELEGATO DR.SSA ROSSELLA RAGO E ALLA RESPONSABILE DELLA CASA FAMIGLIA SIMPATIA DR.SSA SIMONA VASALLUCCI, DI NON AVERE “RECEPITO” IL CHIARO, MA GRAVISSIMO E DISEDUCATIVO, MESSAGGIO CHE LE AVEVANO DATO ( di cui al sopra stante punto 34 ) OVVERO DI NON PIU’ RACCONTARE AL SOTTOSCRITTO PADRE I FATTI, GRAVI, CHE SI FOSSER ANCORA VERIFICATI PRESSO LA STRUTTURA POICHE’ L’AVREBBE SEGNALATI O DENUNCIATI CREANDO COSI’ PROBLEMI E ALZANDO POLVERONI ( espressività ben evincibile nel senso da un attento ascolto del doc. audio 14 e/o visionando la sua quasi completa trascrizione al doc. 15, entrambi allegati );
38) – IN PIU’ CH’EVIDENTE RELAZIONE E CONSEGUENZA CON QUANTO SOPRA ESPOSTO ( PUNTI 34 e 36 ) MIRELLA GRETA SILVESTRO VENIVA CONVOCATA DAL TUTORE ( DR.SSA RAGO ROSSELLA, IN DATA 21/12/2016 ) E INFORMATA CHE IN UNO DEI PRIMI GIORNI DEL 2017 SAREBBE STATA TRASFERITA PRESSO UNA NUOVA CASA FAMIGLIA – DEFINITA PURE TERAPEUTICA ( ! ) E INVOLONTARIAMENTE EVIDENZIANDO COSI’ UNO DEI “CANCRI” DEL PAESE, OVE CHI NON TACE “SU ALCUNE QUESTIONI” NON PUO’ ESSERE SANO DI MENTE ( E NELLA MIGLIORE DELLE OPZIONI ) – SITUATA NELLA CITTADINA DI OSPEDALICCHIO DI BASTIA ( PG ) OVVERO DANDOLE AD INTENDERE CHE SOLO PER ESSERSI “PERMESSA” DI RACCONTARE AL PADRE QUANTO HA SUBITO E TOLLERATO ( SOPRATTUTO ) PRESSO LA CASA FAMIGLIA “SIMPATIA”, E’ STATO DISPOSTO IL TOTALE “AZZERAMENTO” DELLA SUA VITA FAMILIARE, SCOLASTICA E SOCIALE E CON CHISSA’ QUALI ALTRI EFFETTI CHE “DIO” NON VOGLIA MAI ( l’audio struggente di tale colloquio è allegato al doc. audio 17 e di fatto inizia dal 41° minuto );
39) – CHE IN DATA 11/01/2017 VENIVA QUINDI ATTUATO DETTO “PUNITIVO E CRIMINOSO PROPOSITO”, FORZOSAMENTE TRASFERENDO MIRELLA GRETA PRESSO LA STRUTTURA DI CASA FAMIGLIA DENOMINATA IL “PICCOLO CARRO” DI OSPEDALICCHIO DI BASTIA ( PG ) IVI ACCOMPAGNANDOLA IL TUTORE DELEGATO DR.SSA ROSSELLA RAGO E L’ASSISTENTE SOCIALE DR. ROSINI GIORGIO A MEZZO AUTOVETTURA;
40) – DALL’11/01/2017 IL TELEFONO CELL. DI MIRELLA GRETA SILVESTRO RISULTA SPENTO E LE COMUNICAZIONI CON IL SOTTOSCRITTO PADRE SONO STATE SOLTANTO DUE, PER CIRCA DIECI MINUTI E ASCOLTATE IN VIVA VOCE … PRATICAMENTE ALLONTANANDOLA DALLA PRECEDENTE VITA SOCIALE E FAMILIARE ASSERENDO DI VOLERLA TUTELARE ( ! );
41) – RIBADENDOLO, NELL’ALLEGATO DOC. 4_a e b ( prodotto in data 28/3/2013 ) DOC. 21 E DOC. 22 ( prodotto in data 06/05/2015 ) E TENENDO PRESENTE CHE QUEST’INCREDIBILE MA REALE VICENDA DEL SOTTOSCRITTO – GIUDIZIALE E DI SOSPENSIONE DALL’ATTIVITA’ DI POLIZIOTTO, NONCHE’ DI ALLONTANAMENTO DELLA FIGLIA MINORE MIRELLA GRETA ASSERENDO POI DI DISAGI E/O PROBLEMATICHE PSICOLOGICHE IN CAPO ALLA STESSA E ALLO STESSO – HA SEGUITO ACCUSE “MIRATE” OPERATE PRESSO GLI AMBITI DI SERVIZIO SUDDETTI ( in premessa, al secondo paragrafo ) DI UN UNICO ANOMALO E INQUIETANTE SOGGETTO – E’ CHIARAMENTE EVINCIBILE LA CONDIZIONE DI SERENITA’ E BENESSERE DI TALE FIGLIA DEL SOTTOSCRITTO ( ! );
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ritiene il sottoscritto che quanto si sta compiendo/commettendo nei confronti propri e della figlia minore Mirella Greta è di una gravità inaudita.
ritiene ancora il sottoscritto che non v’erano presupposti ( reali ) per allontanargli la figlia da Roma ma piuttosto sì dalla casa famiglia “Simpatia”;
motivare tale disumano e lesivo provvedimento, in quanto pure questo sarebbe stato fatto, asserendo di continue e minacciose interferenze del sottoscritto padre nel lavoro educativo e di tutela che verrebbe svolto su Mirella Greta Silvestro e di crearle “pregiudizio”,evidenzia pure uno stravolgimento della realtà ed un improprio definire i più ed eppur civili tentativi di un padre di attivare ben risolutivi interventi a fronte di gravi fatti esposti e della effettiva latitanza od assenza di chi a tal fine delegato;
i problemi e/o disagi asseriti a carico della minore Mirella Greta Silvestro – essendo la stessa sempre stata bene e con il sottoscritto padre, come potrebbe ben evincersi dalla visione del doc. video 4_a e b, doc. audio 6 e doc. audio 3, il primo risalente ad alcuni mesi prima che glie l’allontanassero e se non erroneamente addotti ( ! ) – non possono che fare riferimento, allora, al sopra esposto ( solo in particolare ) difficile periodo di subita e tollerata drastica separazione familiare e da ogni proprio affetto ( con sistematicità e provvedimenti tra i più sottili e crudeli, ciò ancora oggi ) nonché alle seguenti anomale e rigide regole e condizioni di vita impostegli ANCOR AD OGGI PERSISTENTI EPPUR DEFINITE, INCREDIBILE MA VERO, EDUCATIVE E TUTELANTI ( ! );
asserire che non vi sono nella città di Roma strutture di casa famiglia idonee e disponibili ad accogliere Mirella Greta Silvestro, come riferiva il tutore delegato Dr.ssa Rossella Rago e che pertanto si è stati costretti ad optare per la cittadina di “Assisi” ( PG ) non è affatto credibile,pertanto “il punto” sarebbe di capire come, ai responsabili di queste – alcune certamente sì contattate, ma probabilmente soltanto per poter asserire a “cuor leggero” di aver tentato in Roma – è stata rappresentata la situazione generale della minore e se cercando di ottenere più un sì o un no ( ! );
IL GIA’ EFFETTUATO ( IN DATA 11/1/2017 ) TRASFERIMENTO FORZOSO DI MIRELLA GRETA SILVESTRO PRESSO LA CASA FAMIGLIA IL “PICCOLO CARRO”, SITUATO A OSPEDALICCHIO DI BASTIA ( PERUGIA ) E’ PERTANTO UN PROVVEDIMENTO VOLTO A CONCRETAMENTE E CHILOMETRALMENTE SEPARARLA DAL SOTTOSCRITTO PADRE, FORMALMENTE INDICATO DI AVERE MINACCIOSAMENTE INTERFERITO E DI CREARLE “PREGIUDIZIO” MA, IN REALTA, SOLO COLPEVOLE DI AVERE CREATO PROBLEMI ED IMBARAZZI CON LE SEGNALAZIONI E DENUNCE PRODOTTE RELATIVAMENTE AI GRAVI FATTI VERIFICATISI PRESSO TALI AMBITI EDUCATIVI E TUTELARI E IN PARTICOLARE DELLA CASA FAMIGLIA “SIMPATIA” – NONCHE’ MERAMENTE PUNITIVO NEI CONFRONTI DELLA MINORE PER NON AVERE RECEPITO I PIU’ SEGNALI INTIMIDATORI E/O MINACCIOSI A NON PIU’ RACCONTARGLIELI PER IMPEDIRNE LA SEGNALAZIONE E/O LA DENUNCIA.
IN QUESTE VICENDE LE ANOMALIE E PROVE DI SCORRETTEZZE ED ILLEGITTIMITA’ SONO MOLTE ED ENORMI;
IL SOTTOSCRITTO RIVUOLE CON SE LA PROPRIA FIGLIA O QUANTOMENO IN ROMA, SIN A QUANDO RIUSCIRA’ A RIMETTERSI A POSTO LA VITA DEVASTATA DAGLI EFFETTI DELLE VICENDE ESPOSTE NELL’ALLEGATO DOC. 1;
IL SOTTOSCRITTO ESIGE CHE OGNI RESPONSABILE PAGHI A NORMA DI LEGGE ( PUR BEN SAPENDO CHE UN AFFERMAZIONE DEL GENERE FATTA IN ITALIA NECESSITEREBBE DI UN IMMEDIATO INTERVENTO PSICHIATRICO );
IL SOTTOSCRITTO CHIEDE SOSTEGNO ECONOMICO E SUPPORTO MEDIATICO E LEGALE, FORTE, COSTANTE, PRESSANTE;
NESSUNO DEVE RIMANERE IMPASSIBILE E SILENTE INNANZI A TALI INGIUSTIZIE ATTUATE A DANNO DI UNA MINORE GIA’ “COLPITA” DALLA VITA PER LA PREMATURA SCOMPARSA DELLA MADRE.
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Autorità Giudiziaria Ordinaria e Tutelare rese edotte dei fatti in data 28 e 29 Dicembre 2016.
Con Ringraziamento e Speranza.
Roma, lì 01 Febbraio 2017.
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Si allegano al presente atto i documenti richiamati nella sopra stante narrativa in formati file contenuti in un DVD, sotto riepilogati.
doc. 1 – vessazioni subite e tollerate in ambiti Polizia di Stato ( in particolare della Questura di Roma ) dal sottoscritto appartenente con il grado di Assistente Capo;
doc. 2 – documentazione comprovante le vessazioni elencate nel doc. 1;
doc. audio 3 – vi si ascolta il colloquio svolto in data 03/09/2014 presso la sede del Servizio Sociale dell’ex IV° Municipio del Comune di Roma ( Via U. Fracchia nr. 45 ) tra Mirella Greta Silvestro e in particolare l’Assistente Sociale Debora Maffeo;
doc. video 4 – vi si visiona il non preavvisato accertamento domiciliare svolto il 28/03/2013 presso la suddetta residenza del sottoscritto, dagl’Assistenti Sociali Debora Maffeo e Iannitti Elisabetta e dagli Agenti di Polizia Locale Moscuzza Francesca ed Aimo Paola ( appartenenti tutti all’ex IV° Municipio del Comune di Roma );
doc. 5 – dispositivo A. G. G. I. P. del Tribunale Ordinario di Roma del 16/07/2014;
doc. audio 6 – vi si ascolta il colloquio relativo alla visita domiciliare svolta in data 14/11/2012 presso la ( suddetta ) residenza del sottoscritto, tra lo stesso, la propria figlia Mirella Greta e gli Assistenti Sociali Debora Maffeo e Iannitti Elisabetta dell’ex IV° Municipio del Comune di Roma;
doc. 7 – vi si visiona l’inquietante relazione interna informalmente consegnata al sottoscritto dal precedente tutore Dr.ssa Cristina Malgherini ( dell’Ufficio Tutela Pubblica del Comune di Roma ) relativa alla riunione svoltasi presso il consultorio dell’A.S.L. RM/A ( di Via Dina Galli ) relativamente alla minore Mirella Greta Silvestro;
doc. 8 – vi si visionano le più lettere di istanze e/o rimostranze prodotte dalla minore Mirella Greta Silvestro e dal sottoscritto padre per la stessa, alla cerchia tutelare;
doc. audio 9 – vi si ascolta un educatore della casa famiglia “Simpatia” alterato verso minori ospitati presso la casa famiglia “Simpatia”;
doc. audio 10 – vi si ascolta un educatore della casa famiglia “Simpatia” però estremamente alterato verso minori ospitati presso la casa famiglia “Simpatia”;
doc. 11 – vi si visiona lettera di disposizioni consegnata nelle mani di Mirella Greta Silvestro da personale della casa famiglia “Simpatia”, relativa a incarichi di lavoro e pulizia presso tale struttura;
doc. audio 12 – vi si ascolta il “colloquio confronto” svolto presso la casa famiglia “Simpatia”, per disposizione dell’educatrice Claudia Radice, lì presente e la seguente aggressione posta in essere dalla minore Anna Ruiz nei confronti della figlia del sottoscritto Mirella Greta;
doc. 13 – vi si visiona la denuncia – querela prodotta dal sottoscritto presso il Commissariato della Polizia di Stato “Tuscolano” nei confronti della minore Anna Ruiz, anche costei ospitata presso la casa famiglia “Simpatia”, per avere percosso la propria figlia Mirella Greta con una sedia causandole lesioni;
doc. audio 14 – vi si ascolta il colloquio svolto in data 17/06/2016 presso la sede dell’Ufficio Tutela Pubblica del Comune di Roma, tra la minore Mirella Greta Silvestro, il tutore delegato Dr.ssa Rossella Rago, la responsabile della casa famiglia “Simpatia” Dr.ssa Simona Vasallucci e l’Assistente Sociale dell’A.S.L. RM/A T.S.M.R.E.E. Dr. Rosini Giorgio;
doc. 15 – vi si visiona la quasi completa trascrizione del colloquio svolto in data 17/06/2016 tra il tutore delegato Dr.ssa Rossella Rago, l’Assistente Sociale dell’A. S. L. RM/A T.S.M.R.E.E. Dr. Rosini Giorgio, la responsabile della casa famiglia “Simpatia” Dr.ssa Simona Vasallucci e la minore figlia del sottoscritto Mirella Greta;
doc. video 16 – vi si visiona l’uso libero o libertario o non debitamente represso di sostanza stupefacente presso la casa famiglia “Simpatia”, da parte di una ospite minore;
doc. audio 17 – vi si ascolta il colloquio svolto in data 21/12/2016 presso la sede dell’Ufficio Tutela Pubblica del Comune di Roma, tra Mirella Greta Silvestro, il tutore Dr.ssa Rossella Rago e l’Assistente Sociale A.S.L. RM/A T.S.M.R.E.E. Dr Rosini Giorgio, nel quale viene alla stessa data la notizia del suo prossimo trasferimento presso una casa famiglia di Assisi ( Pg ) per i primi di Gennaio 2016, concretizzato in data 11/01/2017 trasferendola presso la casa famiglia il “Piccolo Carro” di Ospedalicchio di Bastia ( Pg );
doc. 18 – vi si visiona il Decreto del Tribunale per i Minorenni di Roma con cui si dichiara decaduta nei confronti del sottoscritto la patria potestà sulla minore figlia Mirella Greta;
doc. 19 – vi si visiona la lettera datata 22/09/2015 dell’Ufficio Tutela Pubblica del Comune di Roma, con cui si dispongono nei confronti della minore Mirella Greta Silvestro anomale ed astruse e probabilmente arbitrarie, modalità di comunicazione con la sorella Rebecca.
doc. video 20 – vi s’ascoltano “due parole” del sottoscritto in merito alla situazione generale, prodotte quando la propria figlia Mirella Greta era ancora relegata presso la casa famiglia di Roma, Via Gradisca nr. 16;
doc. video 21 – vi si visiona un video testimonianza di Mirella Greta Silvestro;
doc. video 22 – vi si visiona un altro video testimonianza di Mirella Greta Silvestro;
doc. 23 – testimonianza ( via email ) dell’Avvocato Amedeo Di Segni;
doc. 24 – memoria difensiva prodotta in risposta al Dispositivo dell’A. G. G.I.P. del Tribunale Ordinario di Roma ( di cui al doc. 5 ).